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domenica 27 dicembre 2009

L'ALBERO CREATORE E IQUATTRO RAMI DELLA POVERTA'






C’è un albero al centro dell’universo, esso ne è parte e ne è anche il creatore.
Le sue radici si intrecciano ovunque abbracciando tutti i mondi visibili e invisibili ed i suoi rami, le sue foglie, fiori e frutti sono le storie di questi mondi.
Fra questi rami ce ne sono quattro che appaiono oggi secchi e brutti, sembrano fantasmi avvolti nella nebbia e le quattro radici da cui traggono la loro linfa sono anch’esse purulente e deboli. Sono i rami della povertà.
All’inizio non era così, questi furono i primi 4 rami da cui tutti gli altri poterono trarre linfa vitale e crescere.
Il primo ramo è l’immagine riflessa della prima radice ed è la povertà di spirito:
quando l’albero vide sé stesso la prima volta se ne rallegrò beandosi e compiacendosi del suo aspetto, così facendo dimenticò chi fosse e da dove venisse.
Credètte di essere l’unico e indipendente dagli altri. La nebbia dell’illusione lo avvolse separandolo (apparentemente) dal resto. La sua radice si indebolì attirando ogni sorta di demoni ingannatori.
Così fu povero in Spirito.
Il secondo ramo è l’immagine riflessa della seconda radice ed è la povertà di pensiero: l’albero “separato” dalla sua Fonte originaria, vide solo le apparenze; il mondo invisibile, l’Essenza, poco a poco gli divennero inaccessibili, così credètte che tutto si limitasse alle cause ed agli effetti di ciò che vedeva e sperimentava con mano.
Creò interminabili teorie complesse e senza via d’uscita.
 Le sue idee, pensieri labirintici e mutevoli come i giorni che si susseguivano.
Così il ramo si indebolì al peso dei pensieri e fu avvolto dalla nebbia.
La seconda radice si indebolì ed attirò a sé ogni genere di demoni folli.
Il terzo ramo è l’immagine riflessa della terza radice ed è la povertà dell’Anima:
a causa dei demoni folli che avvolgevano la seconda radice, la terza, ad essa strettamente connessa, ne fu completamente intaccata. Il terzo ramo allora, produsse emozioni distorte di rabbia, odio, rancore, violenza ed ogni sorta di aberrazione emotiva.
Il povero ramo in preda al panico si chiuse in sé stesso pensando che chiunque avrebbe potuto ferirlo vedendo negli altri non più amore ma solo cupe emozioni, emozioni che in verità nascevano in lui, ma questo lui non lo sapeva.
La terza radice si contorse a tal punto in sé stessa da rendersi invisibile. Fu avvolta dagli spiriti dell’oscurità che in una macchia nera la celarono alle altre.
Il quarto ramo è il riflesso della quarta radice ed è la povertà materiale: quest’ultima era rimasta separata dalle altre perché la terza era riavvolta in sé stessa e oscurata.
La radice credètte allora di essere sola e isolata.
Il ramo non diede più fiori né frutti e pensò così di rubarli, ma ogni volta che veniva in possesso di qualcosa, questa si mostrava fragile e di breve durata, talvolta addirittura inutile.
Ogni sua azione fu volta da allora a inventare le astuzie più grandi per avere sempre di più poiché tutto gli sfuggiva di mano.
I fiori appassivano e non crescevano i frutti. Il ramo fu avvolto dalla nebbia.
La quarta radice si impoverì a tal punto da sembrare morta per sempre; solo gli spiriti delle anime prigioniere vi dimoravano.
L’albero creatore a quel punto non si vide più bello e colto dallo sconforto si mise a piange e piangere, imprecando, inveendo contro tutto e tutti cioè contro ogni sua creazione e contro sé stesso, ma anche questo lui non lo sapeva.
Poi si sentì vittima di un destino malvagio e la rabbia si trasformò in vittimismo, ma non accadde nulla, anzi si vedeva sempre più brutto.
Le aveva provate tutte: aveva creato interi universi eppure infine si sentiva immensamente solo e inutile.
Solo allora in lui accadde qualcosa.
Dal cielo infinito un enorme saetta improvvisa si scagliò sull’albero spezzando definitivamente ogni forma presente e sconvolgendo “l’ordine” costituito.
L’albero stremato e tremante si chiese: “CHI SONO IO, PERCHE’ SONO QUI, DA DOVE VENGO?”
In quell’istante dalle macerie del suo mondo frantumato cominciò a gorgogliare dolcemente una piccola fonte di acqua fresca e limpida che irrorò le radici portando nuovo nutrimento. Le radici espansero la nuova linfa vitale su dal tronco giungendo ai quattro rami che illuminati dalla luce fulgènte fecero germogliare nuove foglie, fiori e frutta.
Il lampo accecante improvvisamente si spense. Tutto scomparve per qualche istante eterno. E fu il silenzio. Quando poi la luce tornò, il mondo riapparve e l’albero improvvisamente vide tutta la sua creazione come fosse in un sogno, un sogno bellissimo pieno di Bellezza e amore dove apparivano forme luminescenti che andavano e venivano leggere e veloci. Ad ogni suo pensiero d’amore e gratitudine fioriva un nuovo fiore e altrettante immagini evanescenti e bonarie.
Chiuse gli occhi un istante e fu di nuovo il silenzio, li riaperse e l’universo riapparve.
ERA UN GIOCO INFINITO E GRATUITO!!
Era un sogno meraviglioso!!! Ed era il “momento” di buio, dove più nulla appariva, dove nemmeno lui sapeva più di essere, che gli dava quel nutrimento, quella forza per creare quell’universo d’amore e bellezza e per comprenderne finalmente il senso

venerdì 11 dicembre 2009

ESSERE NELLA PRESENZA, CON HARA E CORPO ILLUMINATO

Quando camminiamo per strada o ci muoviamo in qualsiasi ambiente, la mente si proietta automaticamente nelle cose da fare, in ciò che i sensi percepiscono.
Il frastuono di pensieri che si genera nasce dalle proiezioni inconsce della mente che divengono sostanza negli oggetti stessi della percezione.. 
La qualità del pensare è però spesso lontana dalla quieta osservazione ed ascolto presente e con essa anche il rapporto di naturale empatia con la natura e con l'essenza animica della vita.
 Il vivere quotidiano è spesso un frastuono stressante e stancante che brucia energia vitale senza coltivare consapevolezza..
Tutto è proiezione "all'esterno", un esterno che si snoda inconsciamente da sé seguendo le vie spesso disarmoniche del karma individuale.
Se allora portiamo, durante le nostre azioni quotidiane, l'attenzione al centro hara che si trova nel basso ventre, con il suo centro nella colonna vertebrale, collegandoci così alla nostra energia originaria, quella che genera il nostro corpo fisico; entriamo immediatamente in uno stato di radicamento e presenza nel corpo sviluppando forza ed energia sempre rinnovate ed armoniose.
Contemporaneamente ci colleghiamo, mentalmente, al nostro Corpo Illuminato, quella struttura vibratorio-energetica che si è costituita al momento del concepimento dall'attrazione delle vibrazioni universali dell'Amore Infinito.
 (per maggiori informazioni sul Corpo Illuminato vedi l'articolo sul sito "alla ricerca della reale identità" di Andrea Pangos).
Il Corpo Illuminato porta la mente a quietarsi, rasserenarsi, attivando in noi il contatto con le vibrazioni Divine, che armonizzano l'Anima, sviluppando emozioni di gioia, felicità e consapevolezza.
Così riuniti fra cielo e terra, il nostro incedere quotidiano entra in armonia con il Tutto, dandoci la consapevolezza della nostra presenza come Fulcro e Totalità della vita.
A quel punto le emozioni ed i pensieri distorti si sono armonizzati e la vita ci viene incontro nella calma dell'azione/non azione della Naturalezza.



giovedì 26 novembre 2009

CONSAPEVOLEZZA

La musica che si mette in atto, la nuova musica che si esegue con la riprogrammazione del karma (come dice Denis nell'articolo scritto sotto) suona la melodia naturale dell'universo, il canto libero e leggero dell'Amore Infinito, la spontanea Consapevolezza che si accende in ogni istante di vita vissuta, la libera e spontanea creatività della mente che è si, individuale, ma al contempo unificata e quindi Globale. Riprogrammando il karma e conoscendo così sé stessi, il Tutto e l'Origine in Sè, la mente ritrova il suo stato di pace e gioia naturali.

IL DNA è IL TRASDUTTORE DEL KARMA NEL PIANO FISICO

Al concepimento viene generata una nuova mente individuale che automaticamente carica in memoria un karma da eseguire.
 Il karma è quindi il "programma" della vita di una mente/uomo sulla terra. Il karma di per sé stesso è inerte è la mente che lo attiva e lo esegue.
 Esattamente come un disco musicale: il disco memorizza le informazioni sulla musica, ma senza un giradischi rimane inerte e non emette nessun suono; è il giradischi che trasforma le informazioni in musica e che quindi le rende vive.
Il disco è il karma, il giradischi è la nostra mente individuale che esegue il karma durante tutta la nostra vita.
Quando si muore, la mente individuale cessa di esistere ma il karma ritorna alla sorgente per essere utilizzato nuovamente da una nuova mente individuale.
(quando il giradischi si rompe posso sempre ascoltare il disco in un nuovo giradischi che suonerà la stessa musica).
Ecco da dove si genera il falso concetto della reincarnazione: dal fatto che il nostro karma viene "eseguito" indefinitamente in quanto non viene distrutto con la fine della mente individuale.
Meditare per riprogrammare il proprio karma, significa modificare il programma che la nostra mente individuale ha adottato per la propria vita, mentre lo sta eseguendo, significa riscrivere il disco musicale con una nuova musica differente mentre il giradischi lo sta suonando.

Articolo di DENIS TORRESAN, vivente, giovane, con una mente di qualità.

lunedì 16 novembre 2009

IMMAGINI


Il pittore qui rappresenta un corpo dalle fattezze giovanili e nel riflesso sullo specchio un immagine non così giovane.
Di chi è quel riflesso, è l'immagine del volto di quel giovane corpo se anch'esso è immaginato nella mente del pittore?
Dov'è il volto reale?
Esiste veramente?
O è il riflesso che appositamente invecchiato ci dice che ogni immagine è un istantanea è un gioco gratuito, inconscio, nell'ambito dell'apparizione del mondo nella mente!
Mente senza soggetto.
Apparizioni che suonano la melodia della gratuità dell'infinito esistere.

TESTIMONIANZA






La rappresentazione di Maria col Bambino si verifica nella mia mente; essendo questa l'origine del mondo che in essa appare ne è anche il contenuto.
Maria appare in me e con essa l'artista che l'ha creata, egli stesso mia creazione, ed anche ogni altro testimone dell'opera.
Tutto si esterna da me (mente) ed in me si riassorbe e dissolve unificando l'esistenza nella sua origine, la mente.
Il contenuto di questa rappresentazione è Amore, Pace e bellezza; non vi è altro mondo al di fuori di questo.
Tale Pace e Bellezza estinguono in sé anche il testimone stesso a favore della pura testimonianza.

venerdì 6 novembre 2009

ORSO


ARTICOLO TRATTO DA : SIMBOLI DELLA NATURA
Orso è l’animale pauroso, dalla forza bruta, dove apparentemente non è manifesta anche la Bellezza che è espressione della parte spirituale incarnata nella materia, ma solo forza fine a se stessa, è il solitario che sta bene lontano da tutti o al massimo con la sua famiglia.
Nel mio sogno, scappavo lontano dall’orso, lontano il più possibile…. Ma da cosa fuggivo? Fuggivo dal confronto con me stessa, con quella parte della mia forza che è stata a lungo giudicata e che quindi rifiutavo!
Ero stata aggressiva, egoista, talvolta insensibile perché avevo sofferto, così mi difendevo reagendo, colpendo, ferendo, con quella forza che mi caratterizzava.
Quell’orso era una maschera. Naturalmente era la mia maschera per reagire agli attacchi della vita, era l’istinto di sopravvivenza dell’ego.
Quella voce che mi chiamava orso, mi disturbava assai, suonava come una nota stonata perché io sapevo che dietro c’era la Bellezza.
 Poi, nel tempo capii che l’orso era solo il fratello adombrato della forza creativa, della grinta della lungimiranza.
 L’altra faccia della medaglia.
Sapevo che l’orso mi donava la capacità di cavarmela da sola nel silenzio del mio mondo interiore, spirituale e profondo come la sua tana nelle montagne inondate dal padre sole.
L’orso rappresenta quella persona che con saldo legame con la terra-madre e grande forza d’animo e amore naturale per la vita, in quella semplicità  e saggezza che è totale unità con il creato e amore per Dio adempie al suo compito di uomo, padre , madre, lavoratore, qualsiasi cosa intraprenda è caratterizzata da quella profondità interiore e forza che lo portano fino in fondo in quelle lunghe imprese della vita, dove è richiesta pazienza, profondità,  saggezza, fiducia e lungimiranza.
Quando quest’orso si arrabbia perché inespresso, immaturo, frustrato e quindi incapace di amore di se, allora eccolo trasformarsi in forza bruta, egoismo, isolamento.
Così capii che la forza bruta si trasforma nella capacità di tagliare con forza e decisione, proprio come una zampata d’orso, i legami, le situazioni che non hanno più senso di essere, in seno alla forza piena di fede e profondo amore, nelle lunghe strade della vita.

venerdì 2 ottobre 2009

LA MENTE SI SPECCHIA NELLA NATURA

Quando ci perdiamo a contemplare l'infinità dell'universo nello spazio e nel tempo e meditiamo sui mille e mille secoli passati e futuri, oppure quando il cielo stellato ci discopre alla vista della realtà di innumerevoli mondi e la nostra coscienza è penetrata dall'immensità dell'universo, noi ci sentiamo rimpiccioliti come minuscoli atomi: come individui, come corpi animati e come fenomeni passeggeri della volontà abbiamo la coscienza di svanire e di dissolverci nel nulla come una goccia nell'oceano. Ma al tempo stesso, contro questo fantasma del nostro nulla, contro una impossibilità così menzognera, si eleva in noi la coscienza immediata che tutti questi mondi non esistono che nella nostra rappresentazione, e non sono che modificazioni del soggetto eterno della conoscenza pura; che tale soggetto è proprio quello che noi avvertiamo d'essere non appena dimentichiamo la nostra individualità; e che quindi noi siamo il sostegno necessario e la condizine sine qua non di tutti i mondi e di tutti i tempi.
ARTHUR SCHOPENHAUER

martedì 15 settembre 2009

IL COLORE






Il colore, vibrazione luminosa è una lente di ingrandimento attraverso la quale interpretare alcuni processi della mente.
La luce in azione si rifrange nella materia ed in questa attrazione- contatto e sfregamento si genera il colore quale è visto dai nostri occhi ed è energia che provoca in noi emozioni.
Il colore è espressione dunque, di un momento di fusione, unione fra luce e materia per mezzo dell’azione nel moto della luce stessa e della vibrazione stessa della materia.
I colori della natura partecipano della nostra sensibilità su piani sottili, emozionali.
Ogni colore manifesta un processo differente dall’altro andando a stimolare distinte percezioni sensoriali e quindi differenti risposte emozionali.
La loro interpretazione assume di conseguenza anche significati che entrano a far parte del vivere quotidiano, rispecchiando il piano individuale emozionale in ogni uno.
Il colore, quella particolare meravigliosa espressione che riempie tutto il creato, risveglia nell’uomo sentimenti che possono stimolare e riequilibrare il piano emozionale riportando le vibrazioni individuali ad armonizzarsi con la vibrazione spontanea ed armonica della natura, apportando quiete e benessere.
La nascita del colore in natura si può definire come il manifestarsi in senso energetico delle vibrazioni universali della luce, attraverso lo strofinio della stessa nella materia, esprimendo in tal modo la continuità infinita dell'infinito esistere.
Il colore manifesta la volontà intrinseca della vita di continuare a mantenersi e le modalità si attuano nell’incontro degli opposti: vibrazione e materia, cielo e terra (che generano nuova energia), così come maschio e femmina ( generano il figlio), acqua, terra e fuoco ( generano la natura) ecc. quando cioè una cosa si rispecchia e si fonde in un altra in un azione creativa che manifesta armonia e bellezza (espressione armonica dell'universale nell'individuale).
Il colore manifesta la bellezza cioè l’armonia di questo perpetuo incontro creativo.
La spontanea perfezione delle espressioni dei fenomeni nella natura induce uno stato di rilassatezza mentale-emozionale, di dissolvimento delle abituali cristallizzazioni di pensiero.
La mente, espressione energetica originata anch'essa in seno alle vibrazioni universali ricerca sempre il suo originario stato di serenità e naturale-armonica creatività.
Nella natura essa trova uno specchio efficace dove rinnovare naturalezza , bellezza ed armonia di pensiero.
Non è necessario possedere un colore per ammirarne la smagliante bellezza e goderne beatamente, non nasce quindi attaccamento né aspettativa alcuna.
Vi è semplicemente ammirazione, candido stupore, piacere.
Ecco dunque che il colore risulta essere uno spontaneo richiamo al rinnovamento della naturale Fonte d'Amore in se stessi, amore che è pace, poiché dove non vi è desiderio di possesso vi è pace.
Al contrario ogni desiderio porta con sé mille altre necessità, le quali impediscono alla mente di manifestarsi nel suo flusso spontaneo e creativo per cercare invece di raggiungere gli obiettivi desiderati i quali, nascenti spesso dalla mente inquieta perché non consapevole, risultano essere spesso obiettivi non qualitativi..

INTERPRETAZIONE DEI COLORI

FUXIA: Colore dell’amore, colore del cuore, colore dell’anima, delle emozioni. Risveglia a livello psichico sentimenti di gioia e partecipazione, accende lo sguardo e stimola al gioco. Fuxia, il gioco del cuore, lo scambio d’amore gioioso, la sensualità il bacio.
Tenero e caldo abbraccio zampillante di gioia. E’ l’amore universale che si incarna nelle cose terrene, soprattutto nell’amore fra le persone. Nei sentimenti nutriti e non repressi . E’ espressione, vita innamorata in azione. UNIONE

GIALLO: Colore sublime, forza di carattere ,PRESENZA. Il giallo incarna la presa a terra, la consapevole audacia. Risveglia sentimenti di stabilità emotiva, di presa di posizione. La luce gialla irradia, riscalda e nutre la natura. Gialla è una strada sicura.

BLU: Confonde le idee, disperde, immerge nelle profondità psichiche, NASCONDE. Blu anela all’infinito ma non lo sa . Blu è il cielo notturno, nulla vi appare ma miriadi di stelle si accendono come mille pensieri e desideri. Blu è il tempo senza fine, non si intravede il futuro. Blu è il viaggio lontano nel sogno. Blu giace nell’ombra che ognuno proietta di se, nelle cose non dette, nelle verità nascoste ma amate. Blu è il riposo necessario, occhi chiusi nel sonno per ritrovare nuova forza rigeneratrice e chiarezza. Blu esiste soltanto nel nostro bisogno spesso represso di sfondare le barriere del sogno. Blu è il bisogno di stabilità emozionale.

AZZURRO: La scoperta, il sogno svelato, chiarezza e capacità di intraprendere un azione.
Azzurro è leggerezza nel fare, atteggiamento lucido e comunicativo.
Azzurro vibra di leggera dolcezza in natura e ispira sentimenti di grazia, dolcezza e tenerezza.
Azzurro è il cielo diurno che porta allegra serenità e freschezza.
Azzurro per ciò è il colore del bimbo.
Azzurro è il colore del pensiero ispirato, illuminato dal lampo dell’intuizione, della CONOSCENZA .Intelligenza attiva, intuitiva. Nell’azzurro le cose del mondo sono vissute con consapevole distacco e semplice partecipazione.

ARANCIO: Sagacia, MATURITA’, attenzione vigile.
Arancio è una forza trainante che avvolge e coinvolge. Arancio è la forza di un leader. La sua luce vibrante è inebriante e trasporto in un estasi di luci, profumi e richiamo al divino. L’arancione dissipa i dubbi, mette in contatto con il Sé che giace assopito nelle profondità psichiche. Arancione, nel suo richiamo al lontano, alla luce solare, risveglia il bisogno di verità.

ROSSO: Colore della materia
Percuote, risuona, richiama, accentua il richiamo.
Non c’è scampo di fronte al rosso. Ogni essere lo vede e lo sente, lo tocca, se può lo annusa, se è il caso lo vuole.
Rosso è un potente ammaliatore. Nella terra non ce n’è uno con il suo potenziale di attrazione, impossibile non notarlo.
La sua vibrazione è così vicina a quella corporea!.
Per contro, non rimanda ad altro che a se stesso, alla sua smagliante bellezza. E’ il colore della superficie, dell’azione infinita, senza pausa ne un vero scopo.
Vibrante di suono incantatore, può indurre in inganno chi non sa guardare oltre l’apparenza.

VERDE: Respira con me, ogni cosa respira nel vuoto che intercorre fra una cellula e l’altra. Il verde riposa, rilassa, calma, rasserena. Il verde è naturale EQUILIBRIO senza eccitazione o passione eccessive. Il verde induce ad immergersi nell’umido, nell’acquatico, in ciò che di femmineo e passivo è in noi. Un po’ ambiguo perché sconosciuto e sfuggevole, proprio come l’acqua, imprendibile. Il verde non sai mai veramente cosa voglia comunicare e dove ti voglia portare, ma è certo che ovunque ti porti, sarà sempre in un luogo che sta dentro di te, più o meno profondo, dipende dalla tua capacità di analisi e dalla tua sicurezza, per lasciarti andare. Ma è un gioco che vale sempre la pena di fare. Seguendo il ritmo del respiro, ti porterà nel cuore della tua verde giungla interiore. (terapia)

VIOLA: Campanelli, violini, suoni acuti, vibrazioni celesti. Corri in seno al vento cosmico. Viola ti porta nei cieli multicolori, iridescenti di tutto lo spettro scomposto in miriadi di frammenti luminosi.
Viola, il colore dei sentimenti, il colore delle ASPIRAZIONI, il colore della preghiera, colore dell'infinita creatività. Viola è anche un sentimento di seria partecipazione, di sottile ascolto, di sensibile ma decisa direzione. Viola non è allegria ma nemmeno tristezza, viola è essere dentro all'energia intuibile e percepibile solo dalla psiche e dall'anima. Indossare viola indica il cammino scelto volontariamente verso il ritorno, verso la ricerca.

MARRONE: Opposizione, ricerca di ciò che è perduto sotto la dura scorza . Staticità, precarietà, malattia, sembra non esserci strada percorribile. Sotto il manto rigido e piatto, sotto le rughe solcate del tronco o di ciò che soffre, si oppone e fluisce il vivente. Lo sguardo non indaga, aspetta e accetta il suo stato, egli sa che tutto comunque , è, sotto l’apparente silenzio del cuore. Marrone riscalda dal freddo invernale, rannicchiato nel letargo della mente, attende e lentamente scorge una calda gialla luce filtrante tra i corpuscoli oscuri: è la luce del ritorno al presente. Marrone è SPERANZA contenuta nello stesso vivere: ciò che appare non è, ciò che sembra spento al suo interno è acceso e al momento opportuno risplenderà. Marrone mette in pace con se stessi, nell’accettazione e consapevolezza che la vita è costante opposizione di luce ed ombra.
Con questo colore la mente trova nel raccogliersi in se stessa, auto-riflettendosi, le proprie radici terrene. Ancoraggio, radicamento, stabilità interiore, forza per affrontare la precarietà.

sabato 12 settembre 2009

QUADRIFOGLIO fortuna o amore di sè


articolo tratto dalla serie "SIMBOLI DELLA NATURA"

Per tutti trovare il raro quadrifoglio è come giocare a far parte ancora del piano della natura, dei suoi segni, dei suoi significati. Parlo di gioco perché oramai nessuno più ascolta la natura, o quasi nessuno, eppure tutti ne siamo parte integrante. Resta di fatto che il bisogno di senso, di significati, di punti d’appoggio e di ancoraggio è e rimane il grande retaggio della mente umana imbrigliata nell’identità individuale e per ciò insicura e fragile. Ecco che allora incontrare nel cammino il quadrifoglio è come trovarsi davanti ad un dono, un segno, la risposta ad una speranza che entrerà a far parte delle risposte esistenziali.
Per mezzo di questo piccolo fiore, questo risvolto della natura, Tu, la tua parte intuitiva dici a te stesso: Ascolta, sei presente? La vita è qui oggi per te ascoltane il respiro, l’alito, e non volare via. Sii presente.
Il quadrifoglio in natura, manifesta infatti, un processo di conservazione, di continuità. La pianta originale è composta di tre foglie e di tanto in tanto qua e là ne aggiunge una: ed ecco il quadrifoglio.
In quell’ istinto di moltiplicazione, la natura tramite il quadrifoglio esprime e conferma la sua volontà di sopravvivenza, di solidità. Essa dice: ci sono e voglio rimanere. Quando non ci saranno più quadrifogli, anche il trifoglio si estinguerà, si , perché la perfezione del tre (Sapere, Amore, Potere Creativo), manifesta nel quattro la struttura, la materia, la solidità, l’architettura, di conseguenza asserisce, puntualizza l’istinto conservativo. Non è questo dunque un processo evolutivo inteso come trasformazione dellaspecie ma sostanzialmente conservativo di una specie, la perfezione diviene forma.
Inoltre, le quattro foglie sono suddivisibili in otto: alcune specie di quadrifogli presentano in ogni foglia un suddivisione alla loro sommità in due semicerchi. Ebbene il numero otto, oltre a rappresentare l’equilibrio, simboleggia anche l’infinito.
In questo senso, questo aspetto della manifestazione del quadrifoglio sul trifoglio è necessaria alla continuità infinita (e per infinito intendo creazione infinita) nell’ambito della conservazione della specie.
Ah, quanta voglia di esserci, di esistere c’è in un quadrifoglio!!
Questa pianta è inoltre altamente curativa, sia per animali che per l’uomo, per l’apparato digestivo, più precisamente l’intestino, sede delle energie primarie, fondamentali, dell’elemento terra (la struttura, madre natura).
Il quadrifoglio se ingerito “si prende cura dei suoi figli”.
Questa pianta è simbolo innegabile della volontà di continuità e persistenza della vita sulla terra, di amore e cura per questa esistenza.
Il nostro piccolo quadrifoglio ci riporta alla forza della mente che ostinatamente vuol mantenersi compatta e solida, regina di ogni scelta ma che per far questo necessita di cura e amore, di contatto reciproco, di rapporto, di scambio vicendevole, di ascolto, di attenzione, di sensibilità insomma. Se la nostra attenzione ci ha condotto al quadrifoglio potrebbe anche portarci a nutrire in noi la riconoscenza per la semplicità e gratuità con cui la vita mostra attraverso piccoli segni, messaggi più profondi quale ad esempio quello dell’unità, messa in atto nello scambio reciproco, fra il tutto (mondo, natura) e le sue parti. Maturare in noi quella cura e quell’amore, quella semplicità e sensibilità, potrebbero condurci a sciogliere parte del bisogno di solidità e di sicurezza, poiché nell’amare abbiamo amato noi stessi, amandoci ci sentiamo a casa, la casa che si trova in noi e la fragilità e la sensibilità non sono più un pericolo bensì la forza che ci porta a crescere. Se analizziamo più a fondo e ci chiediamo dove e a chi è apparso il quadrifoglio, la risposta ci conduce inevitabilmente alla mente. Il piccolo fiore è apparso in noi perché noi stessi con la sensibilità che ci è propria, l’abbiamo visto, l’abbiamo notato, l’abbiamo manifestato. Si la mente come parte della totalità e come mente individuale per sua natura innata, in quanto nata dalla totalità stessa ambisce a ritrovarsi, ad auto riconoscersi come parte integrante del tutto ed a ricongiungersi alla sua fonte, quindi ad evolvere, perché evoluzione significa reintegrazione delle parti, nell’unità primaria. L’evoluzione, al contrario di ciò che si potrebbe pensare non è uno srotolare nel tempo e nello spazio la matassa delle esperienze bensì involvere lo spazio-tempo verso l’interno per ritrovare l’origine del manifesto. Ecco quindi che nel quadrifoglio inconsciamente abbiamo creato il segnale per riconoscere alcuni segmenti della nostra mente, alcune qualità già insite in noi stessi che noi abbiamo chiamato fortuna proiettandole negli eventi temporali del vivere.
E’ l’amore di sè che ti spinge a creare i quadrifogli, è la voglia di continuare ad esistere, ad amare, a crescere che genera la così detta fortuna. E’ l’energia del mantenimento esplicata nel quattro che dice si, voglio esserci, voglio continuare ad esistere.
P.S.
Nelle immagini che rappresentano Maria, madre di Gesù viene sempre rappresentato anche il simbolo del quadrifoglio. La Madre Divina viene vista e pregata da chiunque per le qualità di benevolenza, aiuto, guarigione, Grazia, sostegno, perdono, tenerezza, e infiniti altri appellativi che tutti riportano alla volontà di vivere, di mantenimento dell’Amore Infinito Autore della manifestazione, nelle sue qualità migliori.

sabato 5 settembre 2009

LA BALENA



articolo tratto dalla serie: SIMBOLI DELLA NATURA
Il principio
La balena, sembra l’animale più antico del mondo. Simbolo di ciò che appare irraggiungibile, lontano, antico anzi arcaico. Se penso alla balena vedo tutta la storia dell’umanità, vedo il nesso fra memoria- spazio/tempo. Ma vedo anche la storia della forma nata dall’acqua, inconscio-utero- oceano.
Incontrare la balena è come risolvere l’antinomia individualità-totalità.
E’ il bisogno di ritornare all’inizio, momento della nascita della mente, il concepimento, di rientrare nell’utero oscuro e profondo in cui nascesti, di risolvere i conflitti materni per ritrovare pace nel tuo grembo interiore,
riconoscendo così tutta la vita in te e te in tutto, senza più paura.
La balena diventa allora il simbolo della mente stessa, dell’origine della mente umana, dal suo inizio (concepimento) a quello che la mente stessa percepisce come oggi-spazio-tempo-azione-ricordo.
Nell’abbracciare quest’animale simbolico integriamo i processi della totalità della mente tramite la sua dolcezza, l’amore trasformatore delle angosce e delle paure che emana nel suo viaggiare silente ed innocuo, nella calma delle onde dell’oceano di vita. Abbracciare la balena è come tornare nel grembo dell’umanità è amore quasi infantile perché semplice per l’umanità: Amore in quanto qualità spirituale che genera la vita nella sua essenza divenendo accoglimento, integrazione della vita umana. L’Amore come sublime riconoscimento, consapevolezza che tutto nasce e si mantiene nella mente e che ogni mente è causata dall’Amore.
Conquistare la balena è il desiderio profondo di conoscer-Si come esseri Totali, re-integrati. E’ il bisogno di superare i limiti angusti della mente separata, sofferente per sentirsi parte del tutto, amati, accettati, resuscitati.
La balena è quindi il simbolo del principio, la gestazione, la nascita, tua madre.
Trova la balena e comprendi l’origine della tua mente e la totalità della mente.
L’inconscio lascia spazio alla mente consapevolizzata.
L’oceano in cui essa nuota diviene oceano di luce e consapevolezza dove paure e separazione si dissolvono nella comprensione, accettazione, amore.
Penso a quei marinai che si spingevano nei flutti immensi e arcani dell’oceano alla conquista delle balene. Cosa cercavano veramente?
Io credo che inconsciamente cercassero in modo del tutto inconsapevole usando quindi il potere della sopraffazione, di andare alla conoscenza di se stessi, di andare oltre i propri limiti, di possedere l’amore perduto, quell’unicità che solo un figlio nel grembo inconsciamente possiede.
Il desiderio di morte che si cela dietro a quelle azioni impossibili manifestava il bisogno di riappropriarsi dell’inconscio per riconoscerlo e superarlo, di morire al bisogno di amore materno per divenire amore.
Ma non basta, uccidere la balena era come uccidere la madre, l’origine dell’amore e in questo, uccidere anche se stessi, la propria nascita, la propria esistenza, la propria mente e ancora di più, bisognava andare oltre a tutto questo, oltre la mente stessa, oltre l’individuo, poiché a questo punto la mente anela a vette sempre più ambite, anela a ricongiungersi integralmente alla sua Fonte che è l’origine della mente stessa, approdando nell’insondabile immortalità dell’Assoluto.

giovedì 27 agosto 2009

ARCANI MAGGIORI







12 APPESO
fede

Dodici petali si aprono dal centro della croce dell’uomo che è di colore blu, sostenuta quindi da energia spirituale, di ricerca interiore. Sei di questi petali sono rivolti verso l’alto, sei verso il basso, come sospesi fra l’uno e l’altro stato, fra il terreno e lo spirituale, senza apparente via di incontro. Il loro colore è però verde ad evidenziare che questo stato di apparente separazione è di fatto naturale, non causato da disarmonia, scontro o altro bensì dal naturale svolgersi delle fasi dell’esistenza. Il segreto di questo momento si rivela infatti nella linea di mezzo, in quel vuoto sospeso fra il sopra e il sotto dove la mente indirizza il suo pensiero, riavvolgendone la spirale verso il centro interiore evidenziato anche dalla mandorla viola.
Una fiammella è accesa in basso, alla base della serpentina dei chakra e si sviluppa in piccoli raggi multicolore su in alto nella corona: la fiamma della vita è accesa e giace laggiù nel piano terreno, quasi esule in attesa che ogni cosa si compia, sicura che ciò che accade fa parte del disegno della vita che opera sempre ed esclusivamente in funzione dell’evoluzione. La serpentina è infatti di colore viola, il colore dello spirito. Ogni cosa qui si compie su di un piano sottile, vibratorio. Non c’è azione, soltanto introspezione.
Il sesto chakra rappresentato dal cerchio arancione è attivo.
Ciò sta ad indicare ed evidenziare lo stato attuale delle cose per cui l’intuizione, l’ascolto interiore, la Conoscenza, fanno da colonne portanti.
E’ come se l’uomo dovesse arrestarsi e far spazio alla luce interiore, lasciare che essa si accenda, riscaldi, sfavilli, trasformando l’uomo, la sua mente. E’ il silenzio del cuore, accettazione della Verità, senza conflitto, consapevole che ciò che è Vero, al momento opportuno diverrà ancora, nuovamente azione.
FEDE è la parola chiave, perché in quel delicato momento, fremito, batter d’ali, è l’Infinito, la Coscienza che sorregge le creature, ed è nel vuoto che si rivela. Nel vuoto che ci portiamo dentro, vuoto che si rivela fra un passo e l’altro della vita in un momento di transito, di passaggio.
Fra l’Uno che è unione, Totalità, conoscenza e il Due che è dualità, movimento, manifestazione si cela il tre, dato dalla loro somma, che è la compiutezza, infinita perfezione, Amore. Questo è celato, silente, vuoto d’azione e di pensiero. Si rivela nel mistero del senza luogo né tempo, nell’assenza di individuo e individualità, soltanto pura conoscenza di essere, testimonianza dell’assenza di speranza e aspettativa, di identificazione e illusione.
L’appeso è emanazione di pace e Amore, solitudine senza il solitario. Amore senza riserve dedicato alla preghiera costante verso il Proprio centro Assoluto che è l’Origine ed anche il manifesto.
Qui si rivela il mistero iniziale e profondo dell’appeso che ha Compreso di essere Fonte e fiume e che attende forse di dissolvere anche l’ultimo fremito di paura di “morire” alla propria umanità in ciò che resta di sé, nell’Amore.

domenica 23 agosto 2009

ARTE E TESTIMONIANZA




CATTEDRALE D'AMORE


Guglie e pinnacoli sono le tue mani (le opere), il tuo canto armonico è la tua preghiera e riempie il cuore che è centro della cattedrale, corpo d'Amore.


Dove appare la cattedrale? nella mente.


Che cos'è la mente e quindi la cattedrale che appare in essa? la testimonianza pacificta in Amore e Conoscenza.


Di chi è testimonianza? del Testimone (Assoluto) che ne è la Fonte.

lunedì 17 agosto 2009

ARTE SACRA




Quando un volto ti osserva silenzioso, immacolato, senza pensieri apparenti ne emozioni, volto di un immagine Sacra a cosa pensi? Pensi che sia qualcosa di irreale, che fa parte soltanto dell'immaginazione, idealizzazione delle vite dei santi? Pensi che un espressione del genere sia tutto fuorchè vitale? Pensi che per star bene si debbano provare forti emozioni? Pensi che sia solo un immagine e come tale senza significato per noi "umani"?!


Io invece credo che quell'espressione rarefatta, senza emozioni apparenti, distaccata, sia l'immagine della pace raggiunta.


La Consapevolezza integrale che ha permeato la mente tutta!


L'arte in questo caso diviene fonte di trasmissione divina, emana dalle sue stesse fattezze materiali, la vibrazione Naturale di quello che è lo stato Naturalmente pacificato della mente. Stato raggiungibile da ogni essere umano non soltanto dai santi.


Al solo guardarla, un immagine siffatta ti può condurre a liberare la tua mente dal frastuono del pensiero ordinario, in un attimo di interiorizzazione, fino ad espandere la mente nella Totalità dove Amore e Sapienza emanano da se stessi, cioè da te, parte di tutto, creatore di tutto.

mercoledì 12 agosto 2009

INNAMORATA

La mente umana, sempre innamorata di sè stessa.
Innamorata della memoria di sè. In questa, trova sempre tutti i giochi, alambicchi, sogni, ricordi, immaginazione per piroettare in infiniti voli pindarici.
Non si sa fermare, perchè sennò è la fine del volo, è la fine dell'innamoramento.
Se si ferma e ascolta l'istante presente intuendo che la memoria è l'illusione del tempo, ecco che potrebbe anche rallentare, fermarsi, non sognare più, dissolversi nella pace del Tutto, poichè tutto è nel momento presente, cioè nella quiete di sè stessa.
E allora niente più ricordi, nostalgie, immaginazione, futurismi.
Solo pace e chissà forse anche silenzio Assoluto!.....

domenica 9 agosto 2009

ARMONIA


Silvia Brunasti, olio su carta e foglia d'oro, 2009

COMETA




SilviaBrunasti, collage, 2009


La mente acquietata nel flusso dell'operare artistico, accende in se frammenti di conoscenza.

Amore e Conoscenza prendono forma nella bellezza, nell'opera, dopo che il brulicare della mente pensante si è spento e dal firmamento dell'Infinito Esistere appare "Cometa".

giovedì 6 agosto 2009

POTERE CREATIVO




Il Potere Creativo o Spirito Santo è un aspetto della naturale Essenza Spirituale di tutto ciò che si manifesta.
L’Essenza della natura è manifestazione delle tre qualità della Coscienza Infinita: Sapere Infinito, Amore Infinito, Potenza Infinita (Potere Creativo).
In questa tripartizione che si manifesta contemporaneamente come energia che da forma al creato, la Potenza Infinita o Potere Creativo rende attive e concrete le prime due qualità.
Il Potere Creativo porta a compimento la Pace e l’Armonia Universale.
Rende effettive Sapienza e Amore che divengono Bellezza nelle forme.
Esso è, per così dire “la mano” di Dio. L’azione Infinita è la sua caratteristica.
Ma tutto ciò che è creato viene realizzato nella mente del pensatore, l’uomo.
Ecco che l’uomo è al contempo forma della Potenza che rende manifesta la Totalità e Creatore della stessa.
La mente umana quale segmento della Creazione Infinita può divenire mezzo di presa di coscienza di ciò che egli stesso per mezzo della propria mente genera: la visione del mondo.
Più la mente umana, prendendo coscienza della propria natura, elimina gli ostacoli che generano illusione, separazione, sofferenza, maturando l’Amore incondizionato per Dio che è l’Origine di ogni cosa, si quieta, armonizza la mente stessa con le Forme di Coscienza Superiore: il Sapere, l’Amore, il Potere.
Ecco che, partendo da questi presupposti egli può essere manifestazione di Armonia e Bellezza attraverso il suo esistere consapevole e consapevolizzante, attraverso la sua creatività, attraverso l’emanazione di Pace e Amore che una tale mente, consapevolizzata può manifestare ed essere.
Il Potere Creativo rappresenta allora, nel gioco dell’infinito esistere, il mezzo per dissolvere gli ostacoli dell’ignoranza, della sofferenza, dell’illusione, della separazione.
L’uomo Divinizzato, in quanto emanazione del Reale (Origine, Assoluto, Dio) di conseguenza egli stesso partecipe della Sua Bellezza, diviene Dono di Potenza Creativa rigeneratrice, risanatrice per se stesso e per gli altri.

mercoledì 5 agosto 2009

RICERCA DI Sè




LA CONOSCENZA DI DIO NON SI PUO' OTTENERE CERCANDOLA.

TUTTAVIA SOLO QUELLI CHE LA CERCANO LA TROVANO.

Bayazid al-Bistami

lunedì 27 luglio 2009

MATRICE








Questa mente, a modo suo ha generato un idea di matrice astrale del creativo femminile! Processi nell'ambito della creatività infinita.
La vita vive se stessa ed in questo viversi accende, sotto la "forma"della mente individuale, la conoscenza di se stessa. Questa matrice appare, ma appare solo nelle menti che la vedono, la pensano, nella mente che l'ha creata.
Che quest'immagine, prodotto di Tutto e di nessuno, sortisca in te un effetto pacificante, basta a renderla utile affinche la vita ri-viva la sua naturale quiete. Che quest'immagine sia il prodotto di qualcuno (artista), può allontanare dalla pace, se nutre l'idea dell' artista personaggio. Un arte portatrice di vera grandezza è quell'arte che distoglie dall'idea dell'individuo che l'ha creata poichè l'idea dell'individuo è un concetto che crea separazione perchè nutre l'illusione che ci sia un individuo che sperimenta un mondo, una vita che sta fuori di quest'ultimo e che di conseguenza non produce riflessioni illuminanti sulla Totalità nè tanto meno sulla Realtà. Quindi secondo me, l'artista risvegliato è colui che porta pace e conoscenza, se non addirittura dissolvimento dell'idea di pace e conoscenza che sono anch'essi concetti e non certo colui che mette in opera le prorie emozioni altisonanti, piene di sofferenza, conflitti, picchi emozionali. Il percorso (percorribile dalla mente) è lungo e tortuoso per trasformare qualitativamente la mente individuale tanto da dissolverla nella consapevolezza della sua illusorietà sostanziale. E' accettabile che si passi da fasi di manifestazione di emozioni di varia natura. Resta di fatto che per colui che cerca attraverso l'arte Sè stesso, il punto di arrivo è un arte della pace, addirittura oltre l'arte stessa: estinzione.

domenica 19 luglio 2009

AFRODITE




Donna, archetipo della Creatività Infinita che diviene forma.

Non c'è traccia di colpa ne di peccato.

In te Armonia diviene bellezza fluida e pacata.

Sei bellezza senza filtri se non quello del gusto del tempo in cui venisti realizzata.

La linea del fianco fluisce in giù verso la veste e di fronte a tanta paga sensualità quasi mi commuovo nell'amore di me, donna.

Sei l'Idea che prende forma senza ostacoli.

Sei terra e cielo in un sublime equilibrio unificante.

Sei l'infinito cristallizzato in un istante di eterna armonia in cui ad ogni sguardo si rinnova la presenza della perenne manifestazione dell'Essenza nella forma.

Abbraccio sferico di volontà e accoglienza.

La mente guardandoti si appaga e si quieta nella percezione del flusso-emanazione libero e ininterrottto.

Lo scopo della creatività è raggiunto nel portare l'artista oltre se stesso, individuo, per sfociare nella "visione" dell'Unità pacificante realizzata nella materia.

giovedì 16 luglio 2009

L'ESSENZA DELLA CREATIVITA'

Sapienza e Amore si manifestano Infinitamente nell'azione del Potere Creativo.
La Terza Persona mantiene in atto la Creazione Infinita.
Essa è la mano creativa del Padre che mantiene l'Armonia Universale, che vivifica eternamente la Beatitudine del Creatore.
Per mezzo Suo l'uomo è integrato e divinizzato, per mezzo suo diviene manifestazione di azione creativa, trasformatrice nel mondo. Tramite la Sua energia dissolve gli ostacoli dell'ignoranza e ristabilisce pace nella mente, unificando Conoscenza e Amore nel cuore così risanato, nella mente così resa consapevole della sua Essenziale Natura che è pace.
Il significato della colomba, simbolo dello Spirito Santo è dunque questo: Sapienza e Amore cioè pace e Armonia sono la vera Essenza e naturale espressione di tutto ciò che è manifesto.
L'Essenza della Creatività Universale è Pace, l'essenza della creatività individuale è Pace e si concretizza tramite il processo dell'azione creativa teso all'integrazione e all'armonizzazione degli opposti. Azione prettamente artistica oppure creativa in senso ampio, il suo esito è serenità interiore, pace, consapevolezza.

venerdì 10 luglio 2009

PORTALE




L'ISPIRAZIONE si accende quando nel convogliare la mente in quell'unica azione che stai compiendo, pensiero ed emozione si fondono nell'esperienza dell'espressione.

Allora sei nel flusso dell'ifinita creatività e accedi, come per incanto al tessuto universale di conoscenza.

La tua mente ha acceso nuovi punti d'accesso, nuovi portali, nuova consapevolezza.

giovedì 2 luglio 2009

REGALITA'

La vera regalità cos'è? E' manifestazione di pacata eleganza, chiarezza d'intenti, saggezza, serenità e lealtà. Comprensione, nobiltà e forza del cuore.
La vera regalità si manifesta esi palesa soltanto quando l'individuo ha bruciato nella fiamma divina la propria ignoranza di Sè.
Solo dopo aver conosciuto fino in fondo se stesso e dedicato tutto, questo se stesso alla Fonte di sè, al fine di venir trasformato profondamente e trasmutato in lucentezza.
Allora, solo allora risplende la Reale presenza e potenza del cuore così nobilitato.

LA VERA GRANDEZZA

Quando il cuore ha guarito le sue pene, quando il dolore accumulato in anni di esperienze della mente, evapora per mano della grazia dell'Amore, solo allora la Grazia, l' Amore si accendono nel cuore, solo allora l'uomo si mostra in Grazia, generosità, magnanimità, eleganza, regalità, intelligenza.

lunedì 29 giugno 2009

BELLEZZA

Attraverso la bellezza l'Assoluto manifesta la sua armonia.
Nel contemplare la bellezza che nell'arte prende forma, l'Anima si colma di Armonia e vibra di emozioni d'amore, divenendo essa essenza.
L'arte risveglia la memoria, la memoria è mantenimento. L' Amore si autogenera nel gioco infinito della vita.
La memoria unita all'immaginazione, di fronte alla bellezza, accende l'amore di sè e con esso l'amor di vivere.
L'amor di vivere nella Bellezza o Armonia è PACE.
Pace è Amore e Consapevolezza fusi nello stesso istante di esperienza.

giovedì 25 giugno 2009

ACCETTAZIONE

Insicurezza della personalità, pare che sia sofferenza.
La personalità soffre, altro da essa non soffre.
Accettare la debolezza, senza rigettarla, rifutarla, semplicemente osservare lasciando così emergere l'altro da essa
energia altra
molto più forte, che trasforma la sofferenza in Luce.
Non è faccile accogliere l'Amore, quello senza nomi, è più facile sentire dolore.
La vita Integrata è piena di rivelazioni!

GRAZIA

Più ricerchi meno accetti la Grazia.
Inspiro e vibra l'ansia di vivere, espiro e accolgo la morte trafiguratrice.
Smetto di cercare ed entra la Grazia
Smetto di creare ed è Grazia.
Morte dell'io vita dello Spirito.

L'AMORE

La via verso Dio è raggiungere il vuoto attraverso il pieno d'Amore.
L'Amore che, solo, risolve l'assenza data dalla dimenticanza di Lui

CORPO D'AMORE

Un corpo d'Amore, dove il passato sia redento nell'Amore.
Un corpo non può che trasformarsi in Amore, su questo piano di umanità, ed è la cosa più bella cui ambire

mercoledì 24 giugno 2009

Appare, permane, svanisce

Invitanti cinguettii decorano l'arcata azzurra del cielo, intessono strofe come centrini elaborati, lo sguardo li accoglie tutti, intesse ricamando il pensiero, gioioso, frizzante e poi svanisce.

Poesia su Marte

Martedì prima di tutto il tuo giorno.
Giorno in cui sei venerato in cui le tue energie lanciano dardi rossi sulla vita cosmica.
E noi, si, noi siamo nella vita cosmica e voliamo ciechi aggrappati a liane volando di luogo in luogo con dardi e spade infiammate di rabbia in cerca del perduto Amore.
Oh Pace: marte non ti conosce.
Oh Gioia, negli occhi infuocati di impeto e furore con un sorriso tagliato da grandi denti bianchi che predano la vita, chiamandola gioia di vivere! 12/08

martedì 23 giugno 2009

La mente cerca la pienezza, l'Anima la leggerezza. Fino a che punto una mente può colmarsi di sè stessa?! Fino ad un punto massimo dove la leggerezza non esiste bensì solo pieno.
Pensiero totale e continuo, emozione continua, desiderio continuo, bisogno continuo speranza inesauribile, proiezione totale.
la pace soggiace, è il fondo di ogni cosa e il letto del fiume.