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sabato 5 settembre 2009

LA BALENA



articolo tratto dalla serie: SIMBOLI DELLA NATURA
Il principio
La balena, sembra l’animale più antico del mondo. Simbolo di ciò che appare irraggiungibile, lontano, antico anzi arcaico. Se penso alla balena vedo tutta la storia dell’umanità, vedo il nesso fra memoria- spazio/tempo. Ma vedo anche la storia della forma nata dall’acqua, inconscio-utero- oceano.
Incontrare la balena è come risolvere l’antinomia individualità-totalità.
E’ il bisogno di ritornare all’inizio, momento della nascita della mente, il concepimento, di rientrare nell’utero oscuro e profondo in cui nascesti, di risolvere i conflitti materni per ritrovare pace nel tuo grembo interiore,
riconoscendo così tutta la vita in te e te in tutto, senza più paura.
La balena diventa allora il simbolo della mente stessa, dell’origine della mente umana, dal suo inizio (concepimento) a quello che la mente stessa percepisce come oggi-spazio-tempo-azione-ricordo.
Nell’abbracciare quest’animale simbolico integriamo i processi della totalità della mente tramite la sua dolcezza, l’amore trasformatore delle angosce e delle paure che emana nel suo viaggiare silente ed innocuo, nella calma delle onde dell’oceano di vita. Abbracciare la balena è come tornare nel grembo dell’umanità è amore quasi infantile perché semplice per l’umanità: Amore in quanto qualità spirituale che genera la vita nella sua essenza divenendo accoglimento, integrazione della vita umana. L’Amore come sublime riconoscimento, consapevolezza che tutto nasce e si mantiene nella mente e che ogni mente è causata dall’Amore.
Conquistare la balena è il desiderio profondo di conoscer-Si come esseri Totali, re-integrati. E’ il bisogno di superare i limiti angusti della mente separata, sofferente per sentirsi parte del tutto, amati, accettati, resuscitati.
La balena è quindi il simbolo del principio, la gestazione, la nascita, tua madre.
Trova la balena e comprendi l’origine della tua mente e la totalità della mente.
L’inconscio lascia spazio alla mente consapevolizzata.
L’oceano in cui essa nuota diviene oceano di luce e consapevolezza dove paure e separazione si dissolvono nella comprensione, accettazione, amore.
Penso a quei marinai che si spingevano nei flutti immensi e arcani dell’oceano alla conquista delle balene. Cosa cercavano veramente?
Io credo che inconsciamente cercassero in modo del tutto inconsapevole usando quindi il potere della sopraffazione, di andare alla conoscenza di se stessi, di andare oltre i propri limiti, di possedere l’amore perduto, quell’unicità che solo un figlio nel grembo inconsciamente possiede.
Il desiderio di morte che si cela dietro a quelle azioni impossibili manifestava il bisogno di riappropriarsi dell’inconscio per riconoscerlo e superarlo, di morire al bisogno di amore materno per divenire amore.
Ma non basta, uccidere la balena era come uccidere la madre, l’origine dell’amore e in questo, uccidere anche se stessi, la propria nascita, la propria esistenza, la propria mente e ancora di più, bisognava andare oltre a tutto questo, oltre la mente stessa, oltre l’individuo, poiché a questo punto la mente anela a vette sempre più ambite, anela a ricongiungersi integralmente alla sua Fonte che è l’origine della mente stessa, approdando nell’insondabile immortalità dell’Assoluto.

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