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lunedì 27 marzo 2017

RESPIRAZIONE YOGA, tra salute psicofisica e sviluppo della Consapevolezza



Nello yoga si utilizzano varie tecniche di respirazione, una delle quali è il respiro ritmico quadrato, cioè in quattro fasi di ugual durata.
Nella prima fase Puraka, si inspira contando un certo numero di tempi, nella seconda fase anthara kumbhaka, si trattiene il respiro a polmoni pieni per lo stesso numero di tempi, nella terza fase rechaka, si espira sempre per lo stesso numero di tempi, nella quarta fase, bahia kumbhaka, si rimane in sospensione del respiro a polmoni vuoti, ancora per lo stesso numero di tempi.
E’ risaputo che quando si respira si assumono ossigeno, vari gas presenti nell’aria e il prana, l’energia vitale che permea il creato e dà vita a tutto ciò che esiste.
Il prana oltre ad essere un elemento carico di energia vitale è anche un elemento psichico in quanto si carica delle memorie di ciò che viene sperimentato vivendo, veicolando così i contenuti mentali ed emozionali di ogni esperienza vissuta e trasportandone l’informazione nel corpo fisico.
L’atto del respirare per quanto spontaneo è il mezzo attraverso il quale si entra in contatto con il mondo esterno, cioè il mondo che la mente crea, interpreta, elabora, assimila, trasforma. Senza respirare si arrestano i processi vitali del corpo e quindi della mente, la quale smette di captare, di pensare, di creare l’esistenza che chiaramente appare in sé stessa.
Questo dimostra quanto il controllo del respiro possa divenire un mezzo per osservare e conoscere la mente, potendo così dirigerla inoltre, verso la sua trasformazione e il suo raffinamento evolutivo.
Da un punto di vista fisiologico respirare in maniera profonda, lenta e consapevole permette una profonda detossinazione del sangue, la sua rigenerazione, cosa che in un respiro corto e superficiale non può attuarsi.
Da un punto di vista mentale/emozionale aiuta a sviluppare la capacità di controllo sulle forme pensiero perché rallentando il respiro si può osservare come e cosa si stia pensando. Questo permette di metter mano ai processi della mente e di trasformarli con le tecniche appropriate.
Da un punto di vista spirituale, il controllo del respiro porta alla profonda trasformazione della mente.

Le fasi del respiro nella pratica psicofisica.
Inspirazione: attiro la forza e la porto dentro di me, posso indirizzarla verso un punto specifico del corpo durante un asana (posizione).
Trattenere a polmoni pieni: accumulo la forza nella parte prescelta, posso anche inserire un mantra, un concetto, caricando così la forza di una qualità specifica.
In questa fase posso assumere posizioni di sforzo perché il cuscinetto d’aria che ho creato mi salvaguarda dal caricare troppo peso in alcune parti, evitando così i rischi della compressione nelle articolazioni ossee.
Espirazione: l’energia accumulata ed anche eventualmente informata, viene distribuita ovunque, è una fase di espansione dove ciò che si è caricato si rende ora disponibile. Questo aspetto è molto importante perché mette in atto un processo di riprogrammazione dei contenuti preesistenti somatizzati nel corpo fisico ed energetico.  Questo accade perché la qualità del respiro resa cosciente ed informata, nel suo passaggio modifica ciò che trova apportando il proprio contenuto. Durante questa fase, le energie “vecchie” in eccesso, vengono rilasciate.
Trattenere a polmoni vuoti: questa fase della respirazione permette di assaporare un momento di pausa fra un’azione e l’altra. Essa risulta per questo calmante, rilassante, rigenerativa. Dopo di ché, si è pronti per ricominciare!

Le fasi del respiro come sviluppo dell’Autocoscienza
Brahman, l’Assoluto, quiescente, si manifesta eternamente per mezzo della Luce.
La Luce crea il mondo, che la mente realizza, tramite il dipanarsi delle tre Forze Primarie: il Sapere Infinito (Brahma il creatore); l’Amore Infinito (Vishnu il mantenitore); il Potere Creativo Infinito (Shiva il trasformatore).
Quando inspiro metto in atto il meccanismo che desidero, lo attivo in me in quanto creatore del mio stesso desiderio. In questa fase manifesto brahma il generatore, autore e attore dell’idea che è sapere.
Quando trattengo l’aria nei polmoni manifesto Vishnu, l’amante eterno della creazione, senza di Lui ogni singolo atomo, particella, contenuto e informazione andrebbero perduti nel vuoto infinito e nulla verrebbe creato. Sono l’amore, il collante, il magnete, il mantenitore del desiderio della creazione di esistere.
Quando espiro manifesto Shiva, il trasformatore. Rendo disponibile l’amore che ho risvegliato, il sapere del quale ho preso coscienza e ne faccio dono ad ogni parte del mio essere che in tal modo ricorda da dove trae origine, in me si risveglia il ricordo cosciente della mia natura umano/divina. Attraverso Me inoltre i vecchi contenuti ormai obsoleti, forse anche erronei su me stesso, si dissolvono. Così espirando ripristino la mia natura originaria che è Amore e amore di me.

Quando rimango a polmoni vuoti manifesto Brahman, la mia Fonte, il punto in cui Io Sono Origine e dissoluzione dell’io. Dimenticando me stesso nella pausa del respiro, il mondo tace e io bevo alla Fonte rigeneratrice alla quale ad ogni istante faccio ritorno prima di ricrearmi, nell’eterno gioco del respiro della vita.