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giovedì 26 novembre 2009

CONSAPEVOLEZZA

La musica che si mette in atto, la nuova musica che si esegue con la riprogrammazione del karma (come dice Denis nell'articolo scritto sotto) suona la melodia naturale dell'universo, il canto libero e leggero dell'Amore Infinito, la spontanea Consapevolezza che si accende in ogni istante di vita vissuta, la libera e spontanea creatività della mente che è si, individuale, ma al contempo unificata e quindi Globale. Riprogrammando il karma e conoscendo così sé stessi, il Tutto e l'Origine in Sè, la mente ritrova il suo stato di pace e gioia naturali.

IL DNA è IL TRASDUTTORE DEL KARMA NEL PIANO FISICO

Al concepimento viene generata una nuova mente individuale che automaticamente carica in memoria un karma da eseguire.
 Il karma è quindi il "programma" della vita di una mente/uomo sulla terra. Il karma di per sé stesso è inerte è la mente che lo attiva e lo esegue.
 Esattamente come un disco musicale: il disco memorizza le informazioni sulla musica, ma senza un giradischi rimane inerte e non emette nessun suono; è il giradischi che trasforma le informazioni in musica e che quindi le rende vive.
Il disco è il karma, il giradischi è la nostra mente individuale che esegue il karma durante tutta la nostra vita.
Quando si muore, la mente individuale cessa di esistere ma il karma ritorna alla sorgente per essere utilizzato nuovamente da una nuova mente individuale.
(quando il giradischi si rompe posso sempre ascoltare il disco in un nuovo giradischi che suonerà la stessa musica).
Ecco da dove si genera il falso concetto della reincarnazione: dal fatto che il nostro karma viene "eseguito" indefinitamente in quanto non viene distrutto con la fine della mente individuale.
Meditare per riprogrammare il proprio karma, significa modificare il programma che la nostra mente individuale ha adottato per la propria vita, mentre lo sta eseguendo, significa riscrivere il disco musicale con una nuova musica differente mentre il giradischi lo sta suonando.

Articolo di DENIS TORRESAN, vivente, giovane, con una mente di qualità.

lunedì 16 novembre 2009

IMMAGINI


Il pittore qui rappresenta un corpo dalle fattezze giovanili e nel riflesso sullo specchio un immagine non così giovane.
Di chi è quel riflesso, è l'immagine del volto di quel giovane corpo se anch'esso è immaginato nella mente del pittore?
Dov'è il volto reale?
Esiste veramente?
O è il riflesso che appositamente invecchiato ci dice che ogni immagine è un istantanea è un gioco gratuito, inconscio, nell'ambito dell'apparizione del mondo nella mente!
Mente senza soggetto.
Apparizioni che suonano la melodia della gratuità dell'infinito esistere.

TESTIMONIANZA






La rappresentazione di Maria col Bambino si verifica nella mia mente; essendo questa l'origine del mondo che in essa appare ne è anche il contenuto.
Maria appare in me e con essa l'artista che l'ha creata, egli stesso mia creazione, ed anche ogni altro testimone dell'opera.
Tutto si esterna da me (mente) ed in me si riassorbe e dissolve unificando l'esistenza nella sua origine, la mente.
Il contenuto di questa rappresentazione è Amore, Pace e bellezza; non vi è altro mondo al di fuori di questo.
Tale Pace e Bellezza estinguono in sé anche il testimone stesso a favore della pura testimonianza.

venerdì 6 novembre 2009

ORSO


ARTICOLO TRATTO DA : SIMBOLI DELLA NATURA
Orso è l’animale pauroso, dalla forza bruta, dove apparentemente non è manifesta anche la Bellezza che è espressione della parte spirituale incarnata nella materia, ma solo forza fine a se stessa, è il solitario che sta bene lontano da tutti o al massimo con la sua famiglia.
Nel mio sogno, scappavo lontano dall’orso, lontano il più possibile…. Ma da cosa fuggivo? Fuggivo dal confronto con me stessa, con quella parte della mia forza che è stata a lungo giudicata e che quindi rifiutavo!
Ero stata aggressiva, egoista, talvolta insensibile perché avevo sofferto, così mi difendevo reagendo, colpendo, ferendo, con quella forza che mi caratterizzava.
Quell’orso era una maschera. Naturalmente era la mia maschera per reagire agli attacchi della vita, era l’istinto di sopravvivenza dell’ego.
Quella voce che mi chiamava orso, mi disturbava assai, suonava come una nota stonata perché io sapevo che dietro c’era la Bellezza.
 Poi, nel tempo capii che l’orso era solo il fratello adombrato della forza creativa, della grinta della lungimiranza.
 L’altra faccia della medaglia.
Sapevo che l’orso mi donava la capacità di cavarmela da sola nel silenzio del mio mondo interiore, spirituale e profondo come la sua tana nelle montagne inondate dal padre sole.
L’orso rappresenta quella persona che con saldo legame con la terra-madre e grande forza d’animo e amore naturale per la vita, in quella semplicità  e saggezza che è totale unità con il creato e amore per Dio adempie al suo compito di uomo, padre , madre, lavoratore, qualsiasi cosa intraprenda è caratterizzata da quella profondità interiore e forza che lo portano fino in fondo in quelle lunghe imprese della vita, dove è richiesta pazienza, profondità,  saggezza, fiducia e lungimiranza.
Quando quest’orso si arrabbia perché inespresso, immaturo, frustrato e quindi incapace di amore di se, allora eccolo trasformarsi in forza bruta, egoismo, isolamento.
Così capii che la forza bruta si trasforma nella capacità di tagliare con forza e decisione, proprio come una zampata d’orso, i legami, le situazioni che non hanno più senso di essere, in seno alla forza piena di fede e profondo amore, nelle lunghe strade della vita.