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martedì 15 settembre 2009

IL COLORE






Il colore, vibrazione luminosa è una lente di ingrandimento attraverso la quale interpretare alcuni processi della mente.
La luce in azione si rifrange nella materia ed in questa attrazione- contatto e sfregamento si genera il colore quale è visto dai nostri occhi ed è energia che provoca in noi emozioni.
Il colore è espressione dunque, di un momento di fusione, unione fra luce e materia per mezzo dell’azione nel moto della luce stessa e della vibrazione stessa della materia.
I colori della natura partecipano della nostra sensibilità su piani sottili, emozionali.
Ogni colore manifesta un processo differente dall’altro andando a stimolare distinte percezioni sensoriali e quindi differenti risposte emozionali.
La loro interpretazione assume di conseguenza anche significati che entrano a far parte del vivere quotidiano, rispecchiando il piano individuale emozionale in ogni uno.
Il colore, quella particolare meravigliosa espressione che riempie tutto il creato, risveglia nell’uomo sentimenti che possono stimolare e riequilibrare il piano emozionale riportando le vibrazioni individuali ad armonizzarsi con la vibrazione spontanea ed armonica della natura, apportando quiete e benessere.
La nascita del colore in natura si può definire come il manifestarsi in senso energetico delle vibrazioni universali della luce, attraverso lo strofinio della stessa nella materia, esprimendo in tal modo la continuità infinita dell'infinito esistere.
Il colore manifesta la volontà intrinseca della vita di continuare a mantenersi e le modalità si attuano nell’incontro degli opposti: vibrazione e materia, cielo e terra (che generano nuova energia), così come maschio e femmina ( generano il figlio), acqua, terra e fuoco ( generano la natura) ecc. quando cioè una cosa si rispecchia e si fonde in un altra in un azione creativa che manifesta armonia e bellezza (espressione armonica dell'universale nell'individuale).
Il colore manifesta la bellezza cioè l’armonia di questo perpetuo incontro creativo.
La spontanea perfezione delle espressioni dei fenomeni nella natura induce uno stato di rilassatezza mentale-emozionale, di dissolvimento delle abituali cristallizzazioni di pensiero.
La mente, espressione energetica originata anch'essa in seno alle vibrazioni universali ricerca sempre il suo originario stato di serenità e naturale-armonica creatività.
Nella natura essa trova uno specchio efficace dove rinnovare naturalezza , bellezza ed armonia di pensiero.
Non è necessario possedere un colore per ammirarne la smagliante bellezza e goderne beatamente, non nasce quindi attaccamento né aspettativa alcuna.
Vi è semplicemente ammirazione, candido stupore, piacere.
Ecco dunque che il colore risulta essere uno spontaneo richiamo al rinnovamento della naturale Fonte d'Amore in se stessi, amore che è pace, poiché dove non vi è desiderio di possesso vi è pace.
Al contrario ogni desiderio porta con sé mille altre necessità, le quali impediscono alla mente di manifestarsi nel suo flusso spontaneo e creativo per cercare invece di raggiungere gli obiettivi desiderati i quali, nascenti spesso dalla mente inquieta perché non consapevole, risultano essere spesso obiettivi non qualitativi..

INTERPRETAZIONE DEI COLORI

FUXIA: Colore dell’amore, colore del cuore, colore dell’anima, delle emozioni. Risveglia a livello psichico sentimenti di gioia e partecipazione, accende lo sguardo e stimola al gioco. Fuxia, il gioco del cuore, lo scambio d’amore gioioso, la sensualità il bacio.
Tenero e caldo abbraccio zampillante di gioia. E’ l’amore universale che si incarna nelle cose terrene, soprattutto nell’amore fra le persone. Nei sentimenti nutriti e non repressi . E’ espressione, vita innamorata in azione. UNIONE

GIALLO: Colore sublime, forza di carattere ,PRESENZA. Il giallo incarna la presa a terra, la consapevole audacia. Risveglia sentimenti di stabilità emotiva, di presa di posizione. La luce gialla irradia, riscalda e nutre la natura. Gialla è una strada sicura.

BLU: Confonde le idee, disperde, immerge nelle profondità psichiche, NASCONDE. Blu anela all’infinito ma non lo sa . Blu è il cielo notturno, nulla vi appare ma miriadi di stelle si accendono come mille pensieri e desideri. Blu è il tempo senza fine, non si intravede il futuro. Blu è il viaggio lontano nel sogno. Blu giace nell’ombra che ognuno proietta di se, nelle cose non dette, nelle verità nascoste ma amate. Blu è il riposo necessario, occhi chiusi nel sonno per ritrovare nuova forza rigeneratrice e chiarezza. Blu esiste soltanto nel nostro bisogno spesso represso di sfondare le barriere del sogno. Blu è il bisogno di stabilità emozionale.

AZZURRO: La scoperta, il sogno svelato, chiarezza e capacità di intraprendere un azione.
Azzurro è leggerezza nel fare, atteggiamento lucido e comunicativo.
Azzurro vibra di leggera dolcezza in natura e ispira sentimenti di grazia, dolcezza e tenerezza.
Azzurro è il cielo diurno che porta allegra serenità e freschezza.
Azzurro per ciò è il colore del bimbo.
Azzurro è il colore del pensiero ispirato, illuminato dal lampo dell’intuizione, della CONOSCENZA .Intelligenza attiva, intuitiva. Nell’azzurro le cose del mondo sono vissute con consapevole distacco e semplice partecipazione.

ARANCIO: Sagacia, MATURITA’, attenzione vigile.
Arancio è una forza trainante che avvolge e coinvolge. Arancio è la forza di un leader. La sua luce vibrante è inebriante e trasporto in un estasi di luci, profumi e richiamo al divino. L’arancione dissipa i dubbi, mette in contatto con il Sé che giace assopito nelle profondità psichiche. Arancione, nel suo richiamo al lontano, alla luce solare, risveglia il bisogno di verità.

ROSSO: Colore della materia
Percuote, risuona, richiama, accentua il richiamo.
Non c’è scampo di fronte al rosso. Ogni essere lo vede e lo sente, lo tocca, se può lo annusa, se è il caso lo vuole.
Rosso è un potente ammaliatore. Nella terra non ce n’è uno con il suo potenziale di attrazione, impossibile non notarlo.
La sua vibrazione è così vicina a quella corporea!.
Per contro, non rimanda ad altro che a se stesso, alla sua smagliante bellezza. E’ il colore della superficie, dell’azione infinita, senza pausa ne un vero scopo.
Vibrante di suono incantatore, può indurre in inganno chi non sa guardare oltre l’apparenza.

VERDE: Respira con me, ogni cosa respira nel vuoto che intercorre fra una cellula e l’altra. Il verde riposa, rilassa, calma, rasserena. Il verde è naturale EQUILIBRIO senza eccitazione o passione eccessive. Il verde induce ad immergersi nell’umido, nell’acquatico, in ciò che di femmineo e passivo è in noi. Un po’ ambiguo perché sconosciuto e sfuggevole, proprio come l’acqua, imprendibile. Il verde non sai mai veramente cosa voglia comunicare e dove ti voglia portare, ma è certo che ovunque ti porti, sarà sempre in un luogo che sta dentro di te, più o meno profondo, dipende dalla tua capacità di analisi e dalla tua sicurezza, per lasciarti andare. Ma è un gioco che vale sempre la pena di fare. Seguendo il ritmo del respiro, ti porterà nel cuore della tua verde giungla interiore. (terapia)

VIOLA: Campanelli, violini, suoni acuti, vibrazioni celesti. Corri in seno al vento cosmico. Viola ti porta nei cieli multicolori, iridescenti di tutto lo spettro scomposto in miriadi di frammenti luminosi.
Viola, il colore dei sentimenti, il colore delle ASPIRAZIONI, il colore della preghiera, colore dell'infinita creatività. Viola è anche un sentimento di seria partecipazione, di sottile ascolto, di sensibile ma decisa direzione. Viola non è allegria ma nemmeno tristezza, viola è essere dentro all'energia intuibile e percepibile solo dalla psiche e dall'anima. Indossare viola indica il cammino scelto volontariamente verso il ritorno, verso la ricerca.

MARRONE: Opposizione, ricerca di ciò che è perduto sotto la dura scorza . Staticità, precarietà, malattia, sembra non esserci strada percorribile. Sotto il manto rigido e piatto, sotto le rughe solcate del tronco o di ciò che soffre, si oppone e fluisce il vivente. Lo sguardo non indaga, aspetta e accetta il suo stato, egli sa che tutto comunque , è, sotto l’apparente silenzio del cuore. Marrone riscalda dal freddo invernale, rannicchiato nel letargo della mente, attende e lentamente scorge una calda gialla luce filtrante tra i corpuscoli oscuri: è la luce del ritorno al presente. Marrone è SPERANZA contenuta nello stesso vivere: ciò che appare non è, ciò che sembra spento al suo interno è acceso e al momento opportuno risplenderà. Marrone mette in pace con se stessi, nell’accettazione e consapevolezza che la vita è costante opposizione di luce ed ombra.
Con questo colore la mente trova nel raccogliersi in se stessa, auto-riflettendosi, le proprie radici terrene. Ancoraggio, radicamento, stabilità interiore, forza per affrontare la precarietà.

sabato 12 settembre 2009

QUADRIFOGLIO fortuna o amore di sè


articolo tratto dalla serie "SIMBOLI DELLA NATURA"

Per tutti trovare il raro quadrifoglio è come giocare a far parte ancora del piano della natura, dei suoi segni, dei suoi significati. Parlo di gioco perché oramai nessuno più ascolta la natura, o quasi nessuno, eppure tutti ne siamo parte integrante. Resta di fatto che il bisogno di senso, di significati, di punti d’appoggio e di ancoraggio è e rimane il grande retaggio della mente umana imbrigliata nell’identità individuale e per ciò insicura e fragile. Ecco che allora incontrare nel cammino il quadrifoglio è come trovarsi davanti ad un dono, un segno, la risposta ad una speranza che entrerà a far parte delle risposte esistenziali.
Per mezzo di questo piccolo fiore, questo risvolto della natura, Tu, la tua parte intuitiva dici a te stesso: Ascolta, sei presente? La vita è qui oggi per te ascoltane il respiro, l’alito, e non volare via. Sii presente.
Il quadrifoglio in natura, manifesta infatti, un processo di conservazione, di continuità. La pianta originale è composta di tre foglie e di tanto in tanto qua e là ne aggiunge una: ed ecco il quadrifoglio.
In quell’ istinto di moltiplicazione, la natura tramite il quadrifoglio esprime e conferma la sua volontà di sopravvivenza, di solidità. Essa dice: ci sono e voglio rimanere. Quando non ci saranno più quadrifogli, anche il trifoglio si estinguerà, si , perché la perfezione del tre (Sapere, Amore, Potere Creativo), manifesta nel quattro la struttura, la materia, la solidità, l’architettura, di conseguenza asserisce, puntualizza l’istinto conservativo. Non è questo dunque un processo evolutivo inteso come trasformazione dellaspecie ma sostanzialmente conservativo di una specie, la perfezione diviene forma.
Inoltre, le quattro foglie sono suddivisibili in otto: alcune specie di quadrifogli presentano in ogni foglia un suddivisione alla loro sommità in due semicerchi. Ebbene il numero otto, oltre a rappresentare l’equilibrio, simboleggia anche l’infinito.
In questo senso, questo aspetto della manifestazione del quadrifoglio sul trifoglio è necessaria alla continuità infinita (e per infinito intendo creazione infinita) nell’ambito della conservazione della specie.
Ah, quanta voglia di esserci, di esistere c’è in un quadrifoglio!!
Questa pianta è inoltre altamente curativa, sia per animali che per l’uomo, per l’apparato digestivo, più precisamente l’intestino, sede delle energie primarie, fondamentali, dell’elemento terra (la struttura, madre natura).
Il quadrifoglio se ingerito “si prende cura dei suoi figli”.
Questa pianta è simbolo innegabile della volontà di continuità e persistenza della vita sulla terra, di amore e cura per questa esistenza.
Il nostro piccolo quadrifoglio ci riporta alla forza della mente che ostinatamente vuol mantenersi compatta e solida, regina di ogni scelta ma che per far questo necessita di cura e amore, di contatto reciproco, di rapporto, di scambio vicendevole, di ascolto, di attenzione, di sensibilità insomma. Se la nostra attenzione ci ha condotto al quadrifoglio potrebbe anche portarci a nutrire in noi la riconoscenza per la semplicità e gratuità con cui la vita mostra attraverso piccoli segni, messaggi più profondi quale ad esempio quello dell’unità, messa in atto nello scambio reciproco, fra il tutto (mondo, natura) e le sue parti. Maturare in noi quella cura e quell’amore, quella semplicità e sensibilità, potrebbero condurci a sciogliere parte del bisogno di solidità e di sicurezza, poiché nell’amare abbiamo amato noi stessi, amandoci ci sentiamo a casa, la casa che si trova in noi e la fragilità e la sensibilità non sono più un pericolo bensì la forza che ci porta a crescere. Se analizziamo più a fondo e ci chiediamo dove e a chi è apparso il quadrifoglio, la risposta ci conduce inevitabilmente alla mente. Il piccolo fiore è apparso in noi perché noi stessi con la sensibilità che ci è propria, l’abbiamo visto, l’abbiamo notato, l’abbiamo manifestato. Si la mente come parte della totalità e come mente individuale per sua natura innata, in quanto nata dalla totalità stessa ambisce a ritrovarsi, ad auto riconoscersi come parte integrante del tutto ed a ricongiungersi alla sua fonte, quindi ad evolvere, perché evoluzione significa reintegrazione delle parti, nell’unità primaria. L’evoluzione, al contrario di ciò che si potrebbe pensare non è uno srotolare nel tempo e nello spazio la matassa delle esperienze bensì involvere lo spazio-tempo verso l’interno per ritrovare l’origine del manifesto. Ecco quindi che nel quadrifoglio inconsciamente abbiamo creato il segnale per riconoscere alcuni segmenti della nostra mente, alcune qualità già insite in noi stessi che noi abbiamo chiamato fortuna proiettandole negli eventi temporali del vivere.
E’ l’amore di sè che ti spinge a creare i quadrifogli, è la voglia di continuare ad esistere, ad amare, a crescere che genera la così detta fortuna. E’ l’energia del mantenimento esplicata nel quattro che dice si, voglio esserci, voglio continuare ad esistere.
P.S.
Nelle immagini che rappresentano Maria, madre di Gesù viene sempre rappresentato anche il simbolo del quadrifoglio. La Madre Divina viene vista e pregata da chiunque per le qualità di benevolenza, aiuto, guarigione, Grazia, sostegno, perdono, tenerezza, e infiniti altri appellativi che tutti riportano alla volontà di vivere, di mantenimento dell’Amore Infinito Autore della manifestazione, nelle sue qualità migliori.

sabato 5 settembre 2009

LA BALENA



articolo tratto dalla serie: SIMBOLI DELLA NATURA
Il principio
La balena, sembra l’animale più antico del mondo. Simbolo di ciò che appare irraggiungibile, lontano, antico anzi arcaico. Se penso alla balena vedo tutta la storia dell’umanità, vedo il nesso fra memoria- spazio/tempo. Ma vedo anche la storia della forma nata dall’acqua, inconscio-utero- oceano.
Incontrare la balena è come risolvere l’antinomia individualità-totalità.
E’ il bisogno di ritornare all’inizio, momento della nascita della mente, il concepimento, di rientrare nell’utero oscuro e profondo in cui nascesti, di risolvere i conflitti materni per ritrovare pace nel tuo grembo interiore,
riconoscendo così tutta la vita in te e te in tutto, senza più paura.
La balena diventa allora il simbolo della mente stessa, dell’origine della mente umana, dal suo inizio (concepimento) a quello che la mente stessa percepisce come oggi-spazio-tempo-azione-ricordo.
Nell’abbracciare quest’animale simbolico integriamo i processi della totalità della mente tramite la sua dolcezza, l’amore trasformatore delle angosce e delle paure che emana nel suo viaggiare silente ed innocuo, nella calma delle onde dell’oceano di vita. Abbracciare la balena è come tornare nel grembo dell’umanità è amore quasi infantile perché semplice per l’umanità: Amore in quanto qualità spirituale che genera la vita nella sua essenza divenendo accoglimento, integrazione della vita umana. L’Amore come sublime riconoscimento, consapevolezza che tutto nasce e si mantiene nella mente e che ogni mente è causata dall’Amore.
Conquistare la balena è il desiderio profondo di conoscer-Si come esseri Totali, re-integrati. E’ il bisogno di superare i limiti angusti della mente separata, sofferente per sentirsi parte del tutto, amati, accettati, resuscitati.
La balena è quindi il simbolo del principio, la gestazione, la nascita, tua madre.
Trova la balena e comprendi l’origine della tua mente e la totalità della mente.
L’inconscio lascia spazio alla mente consapevolizzata.
L’oceano in cui essa nuota diviene oceano di luce e consapevolezza dove paure e separazione si dissolvono nella comprensione, accettazione, amore.
Penso a quei marinai che si spingevano nei flutti immensi e arcani dell’oceano alla conquista delle balene. Cosa cercavano veramente?
Io credo che inconsciamente cercassero in modo del tutto inconsapevole usando quindi il potere della sopraffazione, di andare alla conoscenza di se stessi, di andare oltre i propri limiti, di possedere l’amore perduto, quell’unicità che solo un figlio nel grembo inconsciamente possiede.
Il desiderio di morte che si cela dietro a quelle azioni impossibili manifestava il bisogno di riappropriarsi dell’inconscio per riconoscerlo e superarlo, di morire al bisogno di amore materno per divenire amore.
Ma non basta, uccidere la balena era come uccidere la madre, l’origine dell’amore e in questo, uccidere anche se stessi, la propria nascita, la propria esistenza, la propria mente e ancora di più, bisognava andare oltre a tutto questo, oltre la mente stessa, oltre l’individuo, poiché a questo punto la mente anela a vette sempre più ambite, anela a ricongiungersi integralmente alla sua Fonte che è l’origine della mente stessa, approdando nell’insondabile immortalità dell’Assoluto.