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domenica 25 agosto 2013

GRANDE MADRE



C’era un tempo la Grande Madre
Che nutriva i suoi figli
Ed esorcizzava la paura
Reitia
I figli cresciuti un giorno uccidono la madre
Per cancellare il ricordo della paura
E fu la guerra, fu il divorzio, la separazione
E la natura divenne muta
Gli animali corpi inerti, cibo per lo stomaco insaziabile
Reitia un lontano ricordo
Ma la paura c’è ancora
E la madre divenuta sterile, odia i suoi figli
Rappresentazioni vuote
Volti inerti
Spiriti nascosti minacciano l’esistenza
Torno a cantare il tuo nome Reitia
Natura madre mia
Non per possederti
Non per sopraffarti
Non per ricordarti inutilmente
Canto a te che sei
Che sempre sei
Natura viva
Bellezza
Semplicemente vita
Non ho più paura di nascere, morire e rinascere ancora
Reitia tu sei
E io con te per mano
Nel gioco infinito, increato, dell’universo in me.

REITIA, DIVINITA’ DEGLI ANTICHI VENETI