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mercoledì 19 maggio 2010

LA MUTA DEL SERPENTE

articolo tratto dalla serie "simboli della natura"

E’ estate, sono stesa su di una sdraio quando d’un tratto scende dall’albero sotto al quale ero stesa un pezzo di pelle di serpente (serpentello). Rimango esterrefatta, non avevo mai visto quegli animali prima d’allora in giardino.
 Nei giorni a venire il fenomeno del serpente continua a manifestarsi mostrandomi un pezzo di pelle vicino all’aiuola, poi, in un altro momento vedo un serpentello scivolare da sotto la piscinetta di plastica verso il giardino vicino, poi ancora ne vedo uno nell’orto, uno nella stradina che porta nella strada principale, ed ancora uno mi capita vicino vicino mentre sto mettendo la bicicletta sotto la scala, sgusciava via impaurito contraendosi in se stesso.
 Stavolta l’ho osservato, ho spostato l’oggetto dietro al quale si era nascosto e l’ho guardato per un po’.  Mai visto serpenti fino a quel momento e d’improvviso tutto un susseguirsi di apparizioni nell’arco di pochi giorni. Ed ero io l’unica ad aver colto la loro presenza! Nessun altro li aveva visti.
Quel serpentello, arcano, antico animale prese forma nello spazio della mia mente. Quando ne parlai ad altri, tutti si spaventarono, eppure quel serpente non aveva nulla di spaventoso. Lui però con quel suo fare sfuggevole, impedisce alla mente di sentirsi stabile, sicura, egli sfugge, non lo si può catalogare, controllare ne tanto meno possedere. La sua presenza si manifesta ma non si lascia imbrigliare da nessuna gabbia. Per questo fa paura. Ciò che non si può possedere fa paura. Inoltre, potrebbe anche essere velenoso!
Ah se così fosse, il suo morso, quando meno me l’aspetto potrebbe paralizzarmi, farmi anche agonizzare, infine potrebbe anche uccidere.
Cadere in preda all’angoscia, alla sofferenza ed essere completamente indifesi. La vita è piena di sorprese e se io mi abbandono completamente potrei rischiare di rimanere ferita e non solo, anche a tradimento, in pieno giorno. Ecco il mistero….
Eppure la sua presenza era dolce, egli era piccolo e sembrava sicuramente innocuo. Ma era ovunque, nel giardino, luogo di bellezza; sotto l’albero, simbolo di vita; nell’orto, dove vi è nutrimento; nella strada che portava nel mondo esterno, il contatto ; sotto la piscina, l’acqua della nascita; insomma era penetrato in  ogni aspetto della mia vita, con dolcezza, facendosi persino notare, ma rimaneva pur sempre il pericolo.
Oh si, dove mi aveva portato il piccolo serpente che stava cambiando muta!? Ecco, proprio lì, mi accompagnava dolcemente a cambiare i vecchi abiti, a riconoscere le paure più nascoste, paure che permeano ogni aspetto della vita proprio per potersi manifestare e per permettermi di…cambiare muta.
Se comprendo che il serpente è specchio della mia mente, la paura diventa conoscenza, e se io trasformo la paura in amore che è pace e naturalezza, allora essa diventa libertà, allora non c’è più bisogno di controllare le situazioni, di tentare affannosamente di possedere o manipolare qualcuno o qualcosa.
Ciò che conta è sempre ed ancora amare, amars-si innanzitutto.
 Se però non c’è fiducia o meglio fede in qualche cosa che si presentisce essere alla fonte della vita, della mente, e che come tale ci spinge ad avere il coraggio di affrontare le nostre paure, fiduciosi che le risorse ci sono pur non conoscendole ancora, allora  ci sarà ancora controllo e ancora separazione e così all’infinito.
 Se invece ci si  lascia andare alla ricerca della propria fonte d’amore riconoscendo che la paura è solo la pelle che cela l’amore al nostro cuore,  ecco che nuove forme pensiero, nuove emozioni, nuovo vivere prendono forma ed il serpente può tornare a srotolarsi dopo essere stato specchio del tuo cambiamento.
Al contrario della paura che isola ora c’è FIDUCIA.
Nella fiducia c’è abbandono, rilassamento, quiete.   
 Nella quiete c’è rivelazione, accesso ai messaggi della vita, conoscenza.
Dietro all’immagine viscida, che incute insicurezza perché imprendibile,
si rivela la vera via di conoscenza dell’uomo, la vera saggezza, che consiste nell’affidarsi all’abbandono dell’ascolto del proprio cuore, delle spinte autentiche e necessarie, nella ricerca dell’Ordine invisibile che permea e che crea la vita,
unica fonte di pace e liberazione.

MEDITAZIONI PER MATURARE LA FIDUCIA
Prego il Sé di dissolvere nell’Amore le cause karmiche del tradimento.-3’-
Prego il Sé di purificare l’inconscio dalla memoria del tradimento.-3’-
Prego il Sé di riprogrammare nell’Amore la paura.-5’-
Prego il Sé di maturare la Fede Reale.-2’-
Prego il Sé di maturare la Vera Conoscenza.-2’-
Le meditazioni vanno eseguite ogni giorno seduti ad occhi chiusi per almeno un mese, con i tempi indicati.

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