Shivaratri,
la festa indiana che celebra il matrimonio di Shiva con la sua sposa
Parvati.
Shiva
è la divinità che rappresenta il Creatore/trasformatore.
Nella
storia e nel presente indiano, Shiva è l'appello al riconoscimento
della Realtà Divina, attraverso il percorso infinitamente creativo
dell'esistenza, Egli viene infatti rappresentato con infiniti epiteti
e volti, a ricordare che la creazione è un atto sperimentale e che
il divino risiede in ogni aspetto della manifestazione stessa.
Attraversando lo sperimentarsi nel mare della vita con tutti i suoi
aspetti, gioia, dolore, desiderio, attaccamento, e distruzione degli
stessi, nel cambiamento; all'uomo è dato di riscoprirsi origine
della manifestazione stessa, solo una volta che la si sia conosciuta
e integrata completamente.
Ecco
che il divino Shiva rappresenta una guida nella foresta intricata
dell'esistenza, una guida attiva in ogni aspetto del vivere.
I
modi in cui Egli incarna la via che ristabilisce l'ordine cosmico
nell'umano, sono quindi molteplici, sono i volti attraverso cui la
mente crea la vita stessa, siano essi volti oscuri o luminosi e
armonici. Shiva ci dice ché è solo nell'attraversare il mare
dell'esistenza, nell'immergercisi conoscendone ogni anfratto, anche
il più oscuro, che l'uomo poi cercherà di risalire, ricercherà
nuovamente la Luce, la pace, credute perse o meglio dimenticate.
In
questi giorni Lord Shiva mi accompagna e insieme ci accompagna
nell'aspetto dell'unione fra maschile e femminile.
Vedremo
che non è un processo così ovvio, scontato, è in verità molto
profondo e vasto.
Per
parlare di uomo e donna, di luce ed ombra, di polarità , potrei
riferirmi semplicemente a Dio, o potrei collegarmi ad altre divinità
più vicine al nostro emisfero terrestre, però in questi giorni, è
Lord Shiva che fa la sua comparsa ad ispirare questa mia mente.
Come
insegnante di yoga e maestra di meditazione, mi lascio guidare da
questa Fonte ispiratrice e accolgo il significato di “Shivaratri”,
festa del matrimonio sacro e vi parlo dell'importanza di
quest'unione.
IL
DIO SAPIENZA INFINITA risiede nella parte spirituale, elevata della
mente umana. Egli quale Fonte dell'uomo stesso e Potere della sua
stessa manifestazione è quella lanterna (scintilla di Luce)
profondamente nascosta,
essenza
della vita e nel contempo essenza energetica dello stesso respirare
umano, del vedere, annusare, toccare, pensare, riprodursi.
Shiva
il Dio del creato cammina con noi nell'esistere quali uomini e quali
esseri divini a nostra volta, in quanto di Lui partecipi in essenza.
Che
dire di Lei, la madre, la donna, la figlia, il colore, il suono, il
tatto, il coraggio, la paura, il tocco, il riverbero, il frangersi
dell'onda al mattino, all'alba di ogni giorno, al tramonto di ogni
giorno.
Che
dire del volto di Shiva rispecchiato nel mondo: eccolo è la Dea.
Cosa
ne hai fatto del tuo mondo, del mondo in te nascente uomo?
Sei
nato e hai dimenticato chi sei, da dove vieni, dove è il vero
destino del tuo cuore infinito.
Allora
uomo, corri, scappa, lavora, suda, pensa, raccogli i frutti, i buoni
e i cattivi, dimenticati di me, odia tua moglie, tradiscila, odia il
tuo amico, tuo figlio, gli animali che con te camminano nella natura.
Uccidi, ruba, corrompi ogni pensiero di bellezza. Un giorno, dopo che
sarai distrutto, spezzato dalla tua stessa logica, quando la materia
del tuo corpo sarà logorata e marcia, dovrai tornare a me.
Io
sono qui, sono sempre stato qui, ti ho visto soffrire e amare, ti ho
visto nascere come uomo, e come dio sei sempre stato qui con me,
eternamente qua.
Quando
tornerai, allora quel giorno io e te saremo nuovamente uniti, laddove
tu avevi lasciato, da dove eri scappato in cerca d'avventura. Ma
sappi che la scena è la stessa, sarai tornato alla stessa riva da
cui partisti, solo che ora saprai chi Sei.
O
vita, si ci sposeremo, quando avrai rimparato ad amarmi, avrai
ricordato il tuo amore per me, avrai ricordato di nuovo, che il tuo
corpo e il corpo del mondo, del cosmo e quello della natura sono la
mia sposa, sono la tua sposa in quanto tu sei un dio.
Quando
il dolore e l'oblio ti avranno distrutto nel corpo e rafforzato nella
volontà, tanto da ribellarti al demone che ti ha soggiogato, allora
ti prenderai cura di te, allora ti guarirai, guarirai la tua sposa
che è il tuo corpo cosmico e terreno. La guarirai nella preghiera
meditativa, nell'introspezione, nell'azione giusta, nella bontà
ritrovata, nell'arte evolutiva, nel desiderio di riunirti a Me, a Te,
che ti indurrà nella giusta azione verso te stesso, verso gli
uomini, verso la natura, verso il divino.
Solo
allora Lei salirà lungo il tuo asse mistico, il tuo albero
magnifico, e ti abbraccerà, ti risveglierà, ti ricorderai di amare,
di amarti, di amarla, di essere ciò che sei, dio manifesto.
E
così anche questa storia trova il suo lieto fine.
Così
nel risveglio della conoscenza tramite l'amore che ha soppiantato la
illusoria sofferenza, anche ogni coppia potrà durare.
Senza
questo cammino tutti prima o poi si separano, tutti prima o poi si
ritroveranno. Prima o poi sapranno riscoprirsi in Lui, in Lei. Solo
allora in ognuno si festeggeranno le sacre nozze del Dio che ha
incontrato la sua sposa.
Ma
come ha fatto ad attrarla a sé, ad elevarla al punto da poterla
abbracciare nell'unità cosmica e divina? Come ha fatto la creazione
madre a ritrovare la strada verso di lui? l'ha fatto da sola?
Come
ha potuto scoprirsi bellezza creativa senza la sua parte organizzata,
senza l'intelletto superiore che sa interpretare le leggi divine e
umane per poi organizzarle. Si perché a lei spetta l'intuito, e la
creazione, la saggezza l'aggiunge lui.
E
Lui, il suo maschile, colui che organizza gli eventi nel mondo, colui
che riscopre la scienza (in lei) per darle forma perfetta, organica e
condivisibile, ha potuto svolgere da solo il suo compito di Re del
Mondo o del suo piccolo mondo?
La
risposta è già insita nelle domande, ed è no, nessuno dei due può
creare un mondo di Saggezza, di calore e di bellezza da solo.
Il
lato maschile in ognuno, ha dovuto contemplare a sua volta la lotta,
la solitudine, l'aridità della mente raziocinante priva di intuito e
di bellezza. Ha dovuto scoprire la durezza della materia inaridita
perchè dimentica della sua Fonte di Luce spirituale. Ha dovuto
uccidere il proprio fratello per conquistare un pezzo di terra
spenta. Ha dovuto vivere a lungo nell'oblio e quindi ha dovuto vivere
la separazione da lei, il suo femminile intuitivo, creativo,
evolutivo.
Poi
la rivincita sulla lotta, tramite l'amore e la forza.
Dopo
la grande distruzione, dove solo il deserto più è rimasto a
soffocare il respiro, a seccare la pelle, a estinguere ogni traccia
di umanità; la presenza rafforzata dalla lotta, dalla conquista
dell'intelligenza pratica, della tecnologia, della capacità
concentrazione acuita dagli sforzi vissuti, inspessita di conoscenza
e di saperi conquistati con forza e volontà, torna a splendere in
lui accesa dal richiamo dell'amata che vuole assolutamente risorgere,
vibrare, cantare ancora le lodi al creato, la bellezza, l'amore.
Da
quel momento lui, ha aiutato la sua parte divina e creativa, ha
risvegliato in lei l'intuito, la grazia, l'ha seguita in ogni sua
impresa incoraggiandola, l'ha spronata a non mollare, si è affidato
alla sua gentilezza, si è nutrito delle sue arti, ha respirato le
sue essenze, si è lasciato portare dal non sapere con fiducia e
abbandono ascoltando dal centro del petto.
Così
Parvati è cresciuta, è cresciuta ed è potuta salire insieme a lui,
nell'intreccio divino dell'albero della vita e insieme hanno
raggiunto l'altare.
Nella
sommità del capo, fra le fronde arboree, si sono amati eternamente,
così come da sempre è stato ed eternamente E'.
Il
sacro rito si compie nel nome dell'unione mistica, nel nome
dell'evoluzione interiore dell'uomo, unione acquisita però nel
terreno della ruvida materia vivente, della tenebrosa mente
inconscia; mente che ora sa, sa che tutto può essere, che tutto è
possibile in ogni momento, che il tempo del risveglio e dell'unione è
alle porte dell'alba di questa nuova era. Le porte si sono aperte,
basta soltanto accedervi.