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sabato 2 giugno 2012

RAFFAELLO SANZIO, MADONNA DEL PRATO 1506


Per non sembrare antica o comunque superata, per essere passibile di toccarti l’animo, di sfiorarti il sensibile, di comunicarti; la Grazia di Maria deve combaciare con la tua. Se la Grazia non ha intessuto e trasformato l’animo e la tua mente non può in alcun modo essere tua e sfiorare i tuoi sentimenti. Forse soltanto per abitudine, per cultura, per gentilezza d’animo artistico acquisita e maturata di generazione, di epoca in epoca, di padre in figlio. Detto questo però, torniamo al nodo della questione: come può la Grazia che appartiene a Maria essere la tua Grazia? La devi ricercare con tutto il cuore e tutta la mente che ti è concessa, con tutta l’arte e la creatività che possiedi, con tutto l’Amore e l’animo che ti appartengono.
La vita nella ricerca della Grazia Divina, che in te deve essere svelata, rivelata , liberata dai veli dell’oblio, della dimenticanza, dell’illusione, della falsa idea di te stesso. 
Chi sei? Sei Grazia Divina che si è informata di corpo fisico, che ha preso forma nel gioco della coscienza interpretando l’umano.
Ma l’umano ha dimenticato del Gioco divino che lo precede nella nascita e crede solo nel corpo, così la Grazia rimane velata, celata, nascosta.
Ma qui no, Raffaello seppur molto giovane sapeva, egli già aveva visto la Verità che il mondo vuole velata, egli la vide e la rivelò nell’arte, nello specchio di Maria, madre di Gesù.
E ce lo dice anche tutto l’impianto dell’opera, che lui aveva in sé svelato la Grazia gioiosa del Divino fatto uomo, si lo rivela ogni particolare: il distacco dello sguardo della madre Maria, chè non era soggetta ad ansie o paure di maternità comune. 
Ella non credeva già più nel destino umano, era già totalmente nel divino gioco rivelata, ella sa di Essere Madre Divina che gioca il mistero di una rivelazione a sua volta già divina alla nascita: il Cristo.
E poi ci sono i bambini, nudi, non c’è paura, non c’è pudore perché non c’è peccato, dato che il peccato non esiste se non nella paura e nell’oblio di Sé stessi.
Sorridono, giocano, comunicano liberamente.
E lo sfondo naturalistico è neutro, anch’esso  permeato di Divino; non c’è particolare emozione, stato atmosferico, specchio naturale di qualche interiore attrazione o repulsione. E’ semplice pace e naturalezza, permeata però di grazia e di eleganza a dire che comunque il gioco divino della creazione è dolce, raffinato nella chiarezza, perfetto nella bellezza, proprio com’è la natura, creazione divina.
Il cuore è Buono perché è nell'Amore, il corpo e Bello perché forma del Divino, l’animo è Sublime perché inondato di Grazia, riunito nel Sé.

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