LUCE
ED OMBRA
Gli
Illuminati, i Santi e i Saggi lo sanno, poiché sono coloro che hanno
compreso la propria Vera natura e la natura di ciò che si manifesta.
Nei testi sacri vi è scritto, nelle leggende di tutto il pianeta
narrato, che il Creatore è la Fonte, la Luce Spirituale dalla quale
tutto prende vita.
Ma
questa Luce divina generatrice di ogni cosa visibile e invisibile
cos’è?
La
Luce è la vibrazione originaria che contiene in Essenza tutta
l’Informazione
(il
Sapere Divino, origine di tutto ciò che già è conosciuto e di ciò
che è ancora solo potenziale) , tutto l’Amore (il potere
aggregante armonico: la Beatitudine che si fa amore terreno,
magnetismo, polarizzazione), tutto il Potere Creativo (Azione,
dinamismo che mette in atto tutti i processi costitutivi delle forme
della creazione) attraverso i quali ogni cosa prende vita.
Questi
tre aspetti costituiscono la Coscienza Universale, da alcuni chiamata
Matrix divina, che dispiegandosi tramite l’energia informata,
polarizzata e creativa, da vita a tutti i processi vitali
dell’esistere infinito.
Dunque
il Creatore è la Fonte e la Coscienza è la sua Luce/emanazione, la
sua creazione appunto.
Gli
uomini Saggi della terra, raccontano che la Creazione, in qualsiasi
forma o dimensione si manifesti, essendo una propagazione della Luce
Originaria, contiene la scintilla (essenza) della sua Origine in ogni
sua più piccola particella; ma che al contempo, essendo essa creata,
si trova ad essere in un certo senso, separata dalla Fonte stessa.
Così
la creazione (manifestazione della Coscienza Infinita) assume
l’aspetto dell’ombra in quanto priva di luce propria, ed è il
riflesso della Fonte Originaria, il Creatore.
Questo
stato di divisione illusoria permane fino a che essa, la creazione,
non si autoriconosce, tramite l’esperienza, come Luce, e si
identifica completamente in Essa divenendo così “forma di Luce
autocosciente”.
EPITETI
DELL’OMBRA, LA DEA LUNARE
Al
Creatore sono stati attribuiti infiniti nomi fra i quali “Sole
Divino, Padre Sole” e alla Coscienza/creazione, che rappresenta
come conseguenza la sua sposa, altrettanti attributi quante sono le
sue forme manifeste.
Fra
queste anche la Luna viene vista in alcune culture come divinità,
con le sue dee lunari che ne rappresentano gli attributi.
La
Luna quindi, vista come simbolo della creazione e polo opposto
rispetto al Sole, diventa l’emanazione, il riflesso, la parte
oscura che di tanto in tanto prende a prestito, si illumina della
Luce Divina del proprio Creatore, il quale sembra concederle per
qualche momento la propria Luce. ( questa visione richiama alla mente
quella religiosa di Adamo ed Eva, secondo la quale la donna nasce
dalla costola dell’uomo, mentre invece il polo femminile è il
simbolo di un aspetto della mente, appartenente ad entrambe i sessi.
Per non dire poi, che sia uomini che donne nascono dal ventre della
donna, non si capisce come possa, la donna , essere apparsa dopo il
maschio).
Comunque
sia, la luna sorge di notte, cioè in quella parte del giorno in cui
non vi è luce divenendo un simbolo perfetto della rappresentazione
dell’emanazione del Creatore. Essa non ha luce propria e risplende
del riflesso del sole.
Solo
quando è piena si fa simbolo della Luce resa cosciente, integrata,
della mente illuminata sulla propria natura Reale.
Non
è difficile immaginare il perché degli innumerevoli attributi
conferiti alla luna, intesi come specchio di alcuni segmenti della
mente umana.
Luna
che governa l’inconscio, cioè quello che non si conosce,
(l’ignorare la propria natura, esserne all’oscuro).
Luna
che governa le emozioni anch’esse inconsce, istintive, la quali
sono spesso instabili, inattendibili, soggettive (essere lunatici,
cioè soggiogati dalle emozioni).
Luna
che ispira gli artisti, i creativi, i poeti e i sognatori, poiché
questi non seguono le regole della mente logica, segmento della mente
attribuito alla parte solare, chiara, luminosa.
Luna
che risveglia le paure e le tentazioni più disparate, dalla libido
alle droghe, in quanto tendenze che sorgono dagli istinti profondi
non governabili con la logica, dal bisogno di evasione, di fuga, di
piacere, tutti aspetti che sfuggono alla logica della luce solare
chiara e ordinata/ordinaria.
Le
caratteristiche lunari come abbiamo visto, da tempi immemorabili,
sono state associate al lato femminile in quanto polo opposto del
sole, epiteto maschile, ed inoltre per il fatto di racchiudere in sé
le qualità della creatività, della sensibilità, dell’emotività,
dell’intuizione, della passività ricettiva nel senso che accoglie
in sé. Vediamo ad esempio la procreazione e la maternità (anche la
fertilità stessa nella donna sembra essere influenzata dalle fasi
lunari).
Nel
loro insieme queste qualità sono per lo più istintive, spontanee
e spesso quindi inconsce.
Nonostante
ciò sono attrattive, ammaglianti, seducenti, magnetiche, animano la
vita stessa.
Eppure
in alcune epoche e culture la donna fu vista come elemento
pericoloso, oscuro e inferiore rispetto al maschio, essendo essa
condizionata da meccanismi illogici, inconsci, che inducono ad
automatismi e dipendenze, debolezze che minacciano la personalità.
Ma
lasciando da parte l’aspetto della maternità, si può ben capire
che le qualità “lunari” riguardano non solo la donna, bensì il
lato sensibile
in ognuno.
EPITETI
DELLA LUCE, IL DIO SOLE E LA RAGIONE
A
far da controparte a quella creativa/femminile, c’è la logica o
intelletto, l’intelligenza, la volontà, la capacità
organizzativa, la concretezza, tutti aggettivi del maschile.
Per
mezzo di queste facoltà l’umanità è in grado di sviluppare idee
anche sublimi, e di darle forma concreta, cioè di materializzarle.
E’ in grado di spiegare in modo intellegibile e razionale i quesiti
che si presentano, organizza in modo il più possibile stabile e
duraturo il proprio mondo.
Il
sole rappresenta dalla mitologia ad oggi, l’archetipo della parte
maschile, il sapere e l’intelletto.
LA
GUERRA DEI DUE MONDI
Le
qualità definite del lato maschile, nella cultura occidentale sono
state prese come esempio di modello sociale ed hanno predominato
nella cultura tanto da far soffocare la parte lunare femminile,
additandola come debole, irrazionale e come tale addirittura
pericolosa, fragile, instabile, incapace di far da esempio alla
realizzazione e al mantenimento di una società in evoluzione.
Si
è quindi creata una netta separazione fra logica ed emozione, una
spaccatura vissuta da taluni come incolmabile, che ha portato gli
uomini a schierarsi da una parte o dall’altra. L’umanità ha
finito così molto spesso col soffocare la creatività e le emozioni,
credendo solo nella logica, collezionando spiegazioni scientifiche
per ogni cosa, oppure al contrario, gettandosi a capofitto nel mondo
emozionale in modo esagerato ed anche tal volta autodistruttivo (vedi
le paure inconsce che procurano conflitti di varia natura fino a
causare anche psicosi o dipendenze).
Il
tessuto della società non si è sviluppato in modo armonioso, ma
piuttosto in modo squilibrato, fondandosi su principi di equilibrio
più illusori che reali.
Sempre
in lotta, in crisi e profondamente instabile, l’umanità vive in
un sistema radicato sulla sofferenza e sul potere del dominio.
Ma
la creazione non si basa sulla sofferenza come principio, ne tanto
meno sul potere di dominare l’altro. La creazione è appunto
creatività, armonia, bellezza, é pace, condivisione, gioco infinito
nelle infinite potenzialità della mente creativa che trae la sua
natura dalla matrice originaria; la Coscienza Divina.
La
scintilla della propria Origine divina, in quanto insita in ogni
forma della creazione, induce l’uomo
prima o poi
alla ricerca di equilibrio, di amore di gioia, di piacere, di
appagamento, di condivisione, di bellezza, di libertà.
Come
si può allora oggi in un mondo dove tutto è così settorializzato,
separato, squilibrato, scientificamente testato, circoscritto, unire
ciò che l’uomo ha così radicalmente diviso!?
Attraverso
quale via l’uomo può tornare a sentirsi integrato e felice?
IL
RISVEGLIO DELLA DEA
In
questo momento storico nell’ambito della cultura di ricerca della
nuova era spirituale, in occidente, sembra emergere in modo sempre
più impetuoso, il bisogno di lasciar riemergere la parte così a
lungo nascosta o trattenuta, di lasciar riaffiorare la propria
sensibilità e creatività, senza doversi difendere, schermare,
proteggere dagli insulti, dalle critiche, dai giudizi della logica
severa e bacchettona che hanno contrassegnato tanta storia umana.
Spesso
si sentono frasi come: il risveglio della Dea, il risveglio del
femminino sacro e simili.
Ma
cosa significa veramente?
Si
tratta di scoprire le proprie emozioni?
Di
riscoprirci tutti femminili o effeminanti?
Si
tratta di idealizzare la figura della donna?
Si
tratta di ritornare al matriarcato?
Si
tratta di ritrovarsi nei boschi a fare riti per la fecondità o alla
luna?
Si
tratta di meditare rivolgendosi, nel tentativo di risvegliarla, una
determinata divinità femminile? Di riconoscersi nella divinità?
Di
aprirsi allo spirituale in sé stessi?
Di
scoprire i propri talenti?
Di
risvegliare l’energia primordiale?
Probabilmente
si tratta di un po’ di tutto questo, o di alcuni di questi aspetti.
Ma
qual è il senso profondo che si racchiude nella parole: risveglio
del sacro, divinità lunare ecc.? La spiritualità insegna che la
creatività e tutti gli aggettivi del “femminino”, provengono
dall’essenza più profonda di ogni uomo, dal cuore che è la sede
dei sentimenti e delle emozioni umane, le quali a loro volta
traggono origine nell’Anima, che è il veicolo che ci accomuna
alla Coscienza Divina universale.
Visto
da questa prospettiva, il femminino si rivela come la fonte delle
possibilità di riscatto e di evoluzione per eccellenza.
Se
si tiene per buono che le emozioni e i sentimenti, se armonizzati e
positivi rendono possibile lo sviluppo dell’intelligenza e
dell’intuito, della creatività, attivano l’empatia, risvegliano
la compassione, il perdono, la capacità di condivisione; essi si
rivelano come la fonte in cui attingere gli infiniti potenziali
evolutivi dell’essere umano.
Ripercorrere
la strada del recupero e riconoscimento dei propri sentimenti, e di
tutto ciò che vi ruota attorno, attraverso l’incontro
profondamente terapeutico con la dimensione dell’Amore che abbiamo
visto trae origine dalla Fonte Spirituale, rappresenta la via per
risvegliare la dea in ognuno.
LA
DEA LUNARE
Colui
che attraverso il percorso di risveglio spirituale della propria
Coscienza, ha eliminato la paura, il dubbio, il conflitto, la
separazione in sé stesso e con il mondo, per mezzo dell’Amore di
sé nel nutrirsi dell’Amore Universale, ha sconfitto anche la
separazione fra logica ed emozione, fra maschile e femminile, fra
uomo e donna. La persona che ha risolto i propri conflitti interiori
vive pienamente la sua parte femminile creativa così come la propria
controparte maschile, indispensabile a mettere ordine, ad evolvere e
organizzare le idee creative, in un insieme chiaro e fruibile a se
stesso e agli altri.
Qui
nasce l’uomo integrato, il tao, e in quest’opera si evidenzia il
risveglio della Dea in ognuno. Il
risveglio della Dea rappresenta in ultima analisi, il risveglio del
proprio potenziale e potere creativo passando attraverso la
“guarigione”, l’integrazione, l’evoluzione della propria
componente emotiva e la pacificazione e attivazione della controparte
maschile, il sole interiore.
Il
Potere Creativo che è quella forza sprigionata dalla fusione
armonica dei poli, sole-luna, maschile e femminile, forza che muove
gli universi dal micro al macrocosmo dandole forma, diviene a questo
punto, il potenziale che permette all’individuo Liberato, di
manifestare appieno ogni necessità e di creare un mondo a propria
immagine, sensibile rispetto ad ogni forma vivente, consapevole e
rispettoso delle leggi che governano la creazione, in continua
evoluzione, in volo in uno stato di sempre maggiore e Reale Libertà.
L’immagine
della luna piena
in quest’ottica è un simbolo, quanto meno affascinante dell’uomo
saggio cioè permeato di Luce. Simbolo del Potere Creativo in
espressione. L’ombra o riflesso (la creazione) del Padre Sole si è
permeata della Luce che l’ha generata ed è divenuta essa stessa
fonte ed emanazione di quella stessa Luce.
E’
divenuta essa stessa Luce!